Per un territorio, rendere più accessibili luoghi, beni e servizi, oltre ad essere un obbligo morale e normativo, può rappresentare anche un’opportunità di sviluppo sociale ed economico. Combinando vantaggi etici con benefici economici, l’accessibilità può sostenere il diritto delle persone disabili e delle persone con limitazioni funzionali a partecipare, su base paritaria, alla vita sociale e ad accedere a luoghi, attività e servizi1.
In Italia, il “Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche” (PEBA), introdotto nel 1986 dalla Legge 41/1986 per gli edifici pubblici e dalla Legge 104/1992 per gli spazi urbani, è lo strumento normativo per la programmazione degli interventi di adeguamento volti a migliorare l’accessibilità. Obbligatorio per tutti gli Enti e Società Pubbliche (tra cui i Comuni), il PEBA identifica e classifica gli ostacoli che limitano l’accesso a edifici, spazi e strutture pubbliche o ad uso pubblico e prefigura le soluzioni per il loro superamento.
Questo obbligo normativo, tuttavia, non sempre è rispettato. Secondo un’indagine condotta negli anni 2022-’23 dal Centro Regionale per l’Accessibilità (CRA) della Regione Toscana, è emerso che dei 187 Comuni (su un totale di 273) che hanno risposto al questionario solo il 31% ha dichiarato di disporre di un PEBA2. In particolare, nessuno dei Comuni del Casentino è dotato di un PEBA3. Si può ipotizzare che una delle ragioni di questa inadempienza sia da riscontrare nella carenza di personale tecnico e di risorse economiche e informative proprie dei piccoli Comuni delle aree interne.
In Toscana, grazie ad un lavoro di ricerca pluriennale finanziato dalla Regione e svolto dal Centro TESIS dell’Università di Firenze, è stato introdotto uno strumento di programmazione per gli interventi denominato “Piano dell’Accessibilità” (PA). L’obiettivo principale del PA è di elevare il benessere della comunità attraverso un processo di adeguamento di spazi, beni e servizi pubblici finalizzato a garantire, ad ogni persona, nella misura più ampia possibile, di sviluppare il proprio progetto di vita e di partecipare, in maniera diretta, alla vita collettiva e alla crescita della propria comunità4. Il PA amplia l’orizzonte concettuale e il raggio d’azione del PEBA: oltre ad essere uno strumento di verifica normativa, esso rappresenta, infatti, un’opportunità per migliorare la vivibilità degli spazi pubblici o di uso pubblico per tutti, nonché un’esperienza di socializzazione e uno strumento di inclusione sociale.
La complessa orografia del Casentino, la marginalità geografica diffusa e la forte atomizzazione territoriale degli insediamenti enfatizzano le difficoltà legate alla raggiungibilità degli insediamenti (accessibilità ‘verso’ un luogo o accessibilità geografica) rispetto a quelle inerenti all’accessibilità in senso stretto. In Casentino, cioè, si pone con particolare evidenza il tema dell’accessibilità alla scala territoriale5.
Per superare queste criticità, la Strategia propone la realizzazione di un Piano Intercomunale per l’Accessibilità (PIA). La formula offre un duplice vantaggio: da una parte, aspira a superare le difficoltà dei singoli Comuni nell’affrontare questioni complesse attraverso un’organizzazione, programmazione e pianificazione territoriale condivise; dall’altra consente di interpretare l’accessibilità secondo un’accezione più congeniale alle caratteristiche del territorio ponendo specifica attenzione al superamento delle barriere urbanistiche e al raccordo tra aree territoriali (infrastrutture e sistemi di mobilità, convenzionali e flessibili).
Data la scala di applicazione del PIA e l’interazione con le normative in tema di accessibilità6, sarà fondamentale che esso operi come strumento trasversale, in grado di dialogare con il Piano Strutturale Intercomunale del Casentino (PSIC) adottato nel 2023, nonché con i piani di settore già in essere come, ad esempio, i Piani di mobilità.
La struttura organizzativa e operativa del PIA può assumere forme diverse, in funzione di una molteplicità di fattori (A2_S1_T4.1 “Identificazione del modello di governance”). Una questione rilevante da affrontare è, ad esempio, la suddivisione del territorio in “ambiti omogenei”, la cui definizione dovrà essere affrontata in fase preliminare attraverso un’accurata attività istruttoria e, di conseguenza, l’individuazione dei soggetti a cui affidare la regia del progetto. All’Unione dei Comuni Montani del Casentino e/o ai Comuni più grandi e strutturati della Valle (Bibbiena, Pratovecchio-Stia e Poppi) potrebbe essere affidato il ruolo di coordinamento.
Poiché il PIA è innanzitutto uno strumento di socializzazione e di empowerment, un altro aspetto da considerare nella sua realizzazione riguarda il coinvolgimento delle comunità. Occorrerà attuare specifici percorsi formativi per fare in modo che, a cerchi concentrici, tutti gli abitanti possano dare il proprio contributo alla realizzazione del Piano: le persone disabili (anche attraverso le loro associazioni), le persone con limitazioni funzionali, la totalità della popolazione.
Un piano intercomunale per il miglioramento dell’accessibilità rappresenterebbe la prima sperimentazione di questo genere in Italia, offrendo un modello innovativo e replicabile per altri Comuni delle aree interne, in Toscana come in Italia, che non hanno ancora adempiuto agli obblighi normativi.
Considerata l’ampia portata del PIA e il suo carattere sperimentale, una criticità potenziale riguarda la regia dei processi di programmazione e adeguamento. Per il soggetto che coordinerà la redazione del PIA è infatti necessario acquisire i singoli PEBA redatti dalle Società e dagli Enti pubblici proprietari o gestori dei luoghi e dei servizi che insistono sui territori interessati dal Piano. Il dialogo e la cooperazione con questi soggetti costituirà un processo non privo di difficoltà, da affrontare con un approccio adeguato e idonei strumenti di dialogo, responsabilizzazione e partecipazione.
Dall’interpretazione critica (normative e peculiarità territoriali, sociali e culturali) di alcune esperienze attuate all’estero, sarà possibile trarre insegnamenti utili.
Una buona pratica di collaborazione intercomunale per l’accessibilità è stata attuata dalla Comunità Autonoma della Catalogna dove, in accordo con il quadro normativo regionale in tema di accessibilità e inclusione (“Llei d’accessibilitat” del 2014), si è sviluppato un approccio sistemico e condiviso e con impatto sulla vasta scala che prevede piani congiunti tra più municipalità. Tra gli elementi chiave della legge vi è l’invito al coordinamento tra enti pubblici (amministrazioni locali, regionali e settoriali) per garantire l’efficacia delle misure intraprese. Strumento chiave per identificare e pianificare azioni volte a garantire l’accessibilità introdotto dalla Legge quale obbligo per le amministrazioni locali è il “Pla d’Accessibilitat”. Questo piano strategico regionale, basandosi su un’analisi dettagliata dello stato di fatto, traduce concretamente la legge definendo strategie e azioni per rendere accessibili spazi e servizi pubblici. Ogni municipalità ha, infine, il dovere di elaborare e attuare il “Pla d’Accessibilitat Municipal”, un piano di accessibilità locale che si adatti alle esigenze e alle caratteristiche del territorio municipale coinvolgendo attivamente i cittadini, in particolare le persone con disabilità, in un processo partecipativo inclusivo7. Alcune municipalità, soprattutto quelle più piccole, hanno lavorato insieme su piani congiunti sovra-municipali per migliorare l’accessibilità soprattutto dei servizi pubblici (trasporti) e delle infrastrutture in cui la cooperazione ha condotto all’adozione di politiche coordinate. In questo quadro, un esempio virtuoso è rappresentato dalle municipalità più piccole della provincia di Barcellona che, supportate dalla Diputació de Barcelona, hanno ricevuto un supporto tecnico ed economico per l’elaborazione congiunta dei loro piani di accessibilità. Questo ha condotto ad un’ottimizzazione delle risorse e competenze disponibili e a conseguire risultati maggiormente coerenti a livello territoriale8.
Un secondo riferimento interessante è rappresentato dall’“Inter-municipal Accessibility Plan” canadese, piani di accessibilità intercomunali promossi da più villaggi (piccole comunità urbane o rurali con status municipale ufficiale, paragonabili ai nostri comuni di piccole dimensioni) in risposta all’ “Accessible British Columbia Act” (ABCA) ‒ legge federale parte del quadro normativo nazionale in favore dell’accessibilità ‒ che richiede ai governi locali della provincia di identificare e rimuovere le barriere che ostacolano la partecipazione alla vita sociale e lavorativa delle persone con disabilità. Per consentire di ottimizzare risorse e competenze tra diversi villaggi e migliorare l’accessibilità in modo uniforme in un territorio più ampio, alcuni villaggi9 hanno sviluppato un Piano inter-municipale mediante il coinvolgimento di un comitato consultivo composto da rappresentanti delle comunità e persone con disabilità. Il Piano viene rinnovato ogni tre anni con il coinvolgimento della comunità attraverso sondaggi e feedback.
La Regione Toscana, anche attraverso il Centro Regionale per l’Accessibilità (CRA), è il soggetto idoneo ad innescare il processo di sperimentazione dei PIA, grazie a finanziamenti adeguati e alla definizione di specifiche linee di indirizzo. I soggetti attuatori della Strategia, da individuare in funzione delle varie Azioni, potrebbero identificarsi in: Unione dei Comuni Montani del Casentino, Comuni del Casentino, università e enti di ricerca con esperienze nel campo degli strumenti di programmazione degli interventi per l’accessibilità, persone disabili e rappresentanti delle principali associazioni di disabili, enti del Terzo Settore impegnati nella cura delle persone disabili e/o con limitazioni funzionali, professionisti e imprese (edili, forestali, di servizi, ecc.).
Alla Strategia S1_T4.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:
P1. Conoscenza
P2. Recupero
P3. Salvaguardia
P4. Valorizzazione
P5. Governance
P6. Coesione sociale
P7. Dotazione di servizi
P8. Gestione.
Ultimo aggiornamento
11.07.2025