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Linee guida per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino

Le finalità e il disegno metodologico delle Linee di indirizzo REACT

Antonio Lauria, Giovanni Belletti, Giovanna Del Gobbo

 

Finalità e struttura

Le Linee di indirizzo per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino sono uno dei due principali prodotti della ricerca REACT1. Sono pensate come un compendio nel quale le informazioni raccolte nella Fase di analisi della ricerca (WP1 e WP2; vedi Introduzione) sono distillate e finalizzate criticamente verso concrete ipotesi di sviluppo territoriale sostenibile.

In coerenza con l’impostazione culturale che guida e informa la ricerca, nelle Linee di indirizzo REACT la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino è assunta quale processo complesso alimentato dalle iniziative di persone, comunità e istituzioni sulla base delle risorse (umane, patrimoniali, economiche, informative, ecc.) disponibili e di quelle potenzialmente attivabili.

Le Linee di indirizzo REACT espongono in forma strutturata idee e proposte per la valorizzazione dei paesi, dei paesaggi e dei prodotti del Casentino nonché della cultura materiale e simbolica espressa dalle comunità locali attraverso le pratiche sociali. L’intento è contribuire all’attivazione di processi di sviluppo capaci di creare valore socioeconomico e utilità comuni per gli abitanti del Casentino proteggendo/ rinnovando i valori culturali, comunitari e ambientali.

Gli obiettivi delle Linee d’indirizzo si condensano nel motto della ricerca REACT: “Creare sviluppo sostenibile rigenerando risorse locali attraverso azioni comunitarie”. Per tutti coloro che hanno partecipato alla ricerca, questo motto non è stato soltanto un’espressione simbolica, ma un riferimento concreto che ha orientato le finalità da perseguire e le scelte metodologiche da adottare.

Le Linee di indirizzo REACT sono sorrette da una visione interdisciplinare basata sul dialogo dei diversi saperi e competenze espressi dai membri del gruppo di ricerca. Esse non aspirano alla completezza e non pretendono di esaurire la pluralità delle iniziative che potrebbero essere attivate per alimentare la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino. Si concentrano, piuttosto, su un insieme ristretto ma significativo di proposte concrete, radicate nel territorio casentinese e nella storia della sua gente, riguardanti temi su cui i membri del gruppo di ricerca REACT hanno maturato esperienze di studio e ricerca pregresse.

Le Linee di indirizzo REACT rappresentano, dunque, uno strumento aperto e collaborativo; sono concepite per essere aggiornate e arricchite progressivamente con nuovi sguardi disciplinari e ulteriori elementi di conoscenza e proposta, contribuendo così a completare il quadro generale, anche in rapporto all’evoluzione del contesto.

La struttura delle Linee di indirizzo REACT si articola in cinque livelli informativi:

  1. Principi generali per la rigenerazione del paesaggio culturale delle aree interne
  2. Aree Tematiche
  3. Tematismi
  4. Strategie d’intervento
  5. Azioni.

I primi due livelli informativi hanno un respiro generale, riferendosi ai processi di rigenerazione del paesaggio culturale delle aree interne italiane, mentre gli altri riguardano specificamente il Casentino. Più in particolare, il terzo livello definisce lo scenario di riferimento delle Linee di indirizzo, mentre il quarto e il quinto ne costituiscono la parte propositiva.

I principi generali

Principi generali (livello informativo 1) derivano da una revisione critica degli obiettivi, generali e specifici, della ricerca REACT; in combinazione tra loro, ispirano iniziative di diversa natura.

Questi Principi (P) sono definiti nella Tabella 2.0.1 e hanno rappresentato un riferimento costante per l’individuazione e la costruzione delle proposte di rigenerazione.

Le Aree Tematiche

Le Aree Tematiche (livello informativo 2) sono le espressioni omogenee di risorse territoriali, tangibili e intangibili, che REACT pone alla base della rigenerazione del paesaggio culturale delle aree interne.

Ogni Area Tematica (AT) REACT affronta, come accennato nell’Introduzione, un aspetto particolare del paesaggio culturale. Qui, per comodità di lettura, vengono richiamate:

  • AT.1: Patrimonio agro-alimentare e forestale e Artigianato locale
  • AT.2: Tradizioni e pratiche sociali
  • AT.3: Reti paesaggistiche e territoriali
  • AT.4: Insediamenti, spazio pubblico e edifici.

Coerentemente con questa impostazione, nelle Linee di indirizzo REACT le proposte di rigenerazione (Strategie di intervento e Azioni) sono strutturate in quattro Sezioni (2.1, 2.2, 2.3, 2.4), ciascuna corrispondente ad un’Area Tematica REACT.

 

Tab. 2.0.1 ‒ Principi generali per la rigenerazione del paesaggio culturale delle aree interne.

P1

CONOSCENZA

Attiene al rafforzamento della consapevolezza degli abitanti del valore del paesaggio culturale quale risorsa ecosistemica per mettere in relazione il passato con il presente e produrre benessere per la comunitm. Tale principio collega il sistema di educazione, istruzione e formazione a quello produttivo creando/recu- perando competenze coerenti con la conservazione attiva e creativa del paesag- gio culturale.

P2

RECUPERO

Attiene alla riattivazione delle trame sociali, ecologiche, paesaggistiche e infrastrutturali del paesaggio culturale e al recupero delle risorse, tangibili e intangibili, degradate e/o trascurate ad esso connesse.

P3

SALVAGUARDIA

Attiene alla protezione e, ove possibile, all’incremento della diversitm culturale, biologica e paesaggistica e dell’agro-biodiversitm, alla tutela e cura dei compo- nenti del paesaggio culturale e alla loro difesa dalle minacce attuali e potenziali al fine di trasmetterne i valori alle generazioni future.

P4

VALORIZZAZIONE

Attiene alla creazione di valore socioeconomico e culturale per la comunitm attraverso iniziative basate sull’utilizzo sostenibile delle risorse disponibili/attiva- bili quali il miglioramento della raggiungibilitm, accessibilitm e usabilitm del patrimonio culturale tangibile, l’attivazione e il rafforzamento delle filiere produt- tive locali, la promozione del patrimonio culturale intangibile (pratiche sociali, tradizioni, riti, feste, espressioni orali, artistiche, ecc.), la creazione di sistemi culturali integrati, la promozione del turismo culturale, sportivo ed esperienziale, la promozione della mobilitm lenta mediante la riqualificazione dei cammini e dei sentieri ancestrali, la promozione dell’arte pubblica alimentata da risorse locali (materiali e competenze).

P5

GOVERNANCE

Attiene al miglioramento della conduzione e dell’impatto del processo di rigene- razione del paesaggio culturale attraverso l’armonizzazione e/o il perfezionamen- to degli strumenti di governance esistenti, che da una parte permettano una più stretta collaborazione tra enti, istituzioni, imprese, associazioni e altri attori locali del territorio a vario titolo interessati ai processi di rigenerazione (governance orizzontale) e dall’altra l’attivazione e il consolidamento di relazioni con i livelli territoriali extra locali (governance verticale), anche in funzione dell’intercettazio- ne delle risorse volte all’implementazione di programmi e progetti di sviluppo sostenibile.

P6

COESIONE SOCIALE

Attiene al rafforzamento delle reti sociali e dei processi partecipativi all’interno della comunitm attraverso il supporto alle pratiche sociali e la promozione e il consolidamento delle forme associative, della cooperazione e dell’imprenditoriali- tm sociale in base a principi di paritm di genere, accoglienza, rispetto, valorizzazio- ne delle differenze e contrasto alle discriminazioni.

P7

DOTAZIONE DI

Attiene alla realizzazione di nuovi servizi comunitari o al miglioramento dei servizi comunitari esistenti al fine di migliorare la qualitm della vita di abitanti e turisti, ad

 

SERVIZI

esempio, mediante: la ridefinizione dei servizi alla persona in una prospettiva di welfare culturale che integri ambito socio-sanitario, sociale e formativo; il miglio- ramento dell’accessibilitm geografica attraverso nuovi servizi di trasporto colletti- vo, il superamento del digital divide.

P8

GESTIONE

Attiene alla gestione efficiente, sostenibile e consapevole dei componenti del paesaggio culturale, a mantenere nel tempo le prestazioni di luoghi, beni e servizi recuperati, a sperimentare forme innovative volte all'uso consapevole delle risorse ambientali e al risparmio energetico.

I Tematismi

I Tematismi (livello informativo 3) identificano ambiti omogenei relativi a elementi fisici o antropici rilevabili nel territorio casentinese. Queste risorse, riconosciute dal gruppo di ricerca REACT come rilevanti e significative per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino, sono state individuate a seguito di un impegnativo lavoro di analisi territoriale volto ad indagare le dinamiche sociali e produttive connesse al paesaggio culturale, come mostrato dalla Fig. 2.0.1.

Grazie ad una prima analisi condotta da ciascuna Unità Operativa (UO) sono stati identificati 29 Tematismi (7 dall’UO DISEI, 6 dall’UO FORLILPSI e 16 dall’UO DIDA) capaci di soddisfare i seguenti criteri di selezione: (a) coerenza con il tema quadro della ricerca: rigenerazione del paesaggio culturale, (b) significatività per il territorio in analisi, (c) competenze pregresse dei membri del gruppo di ricerca REACT. Successivamente, i Tematismi proposti da ciascuna UO sono stati confrontati per mettere in luce relazioni e possibili aree di sovrapposizione. Mediante un lavoro congiunto basato su un quarto criterio di selezione (d, interdisciplinarità), i Tematismi sono stati riconfigurati e rimodulati. Per effetto di questa operazione è stato possibile passare da 29 a 17 Tematismi. A questo punto, applicando il criterio “e” (pertinenza con le Aree Tematiche REACT) sono stati identificati i 10 Tematismi prioritari. Per indagare i Tematismi individuati da prospettive culturali differenti, ma fortemente integrate, sono stati selezionati complessivamente, grazie all’applicazione di ulteriori criteri, 33 casi di studio. Ogni caso di studio è stato descritto mediante una scheda di analisi appositamente predisposta.

La Tabella 2.0.2 mostra i Tematismi e i relativi casi di studio in rapporto alle quattro Aree tematiche REACT.

Strategie e Azioni

Una Strategia di intervento (livello informativo 4) è un’espressione potenziale di sviluppo sostenibile che emerge dall’osservazione dei valori, delle vocazioni e delle criticità espressi dal territorio casentinese e dalle esigenze manifestate dalla comunità che lo abita. Ogni Strategia sottende a specifici Principi di rigenerazione del paesaggio culturale [Tab. 2.0.1] e si esplica mediante Azioni appropriate.

Nelle Linee di indirizzo REACT la descrizione di ogni Strategia reca in filigrana la seguente struttura:

  1. Introduzione/Ambito di indagine. Qual è il tema trattato? Quali aspetti vengono approfonditi? Perché è rilevante per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino?
  2. Stato dell’arte. Quali sono le principali criticità che rendono necessaria la Strategia? Quali sono le iniziative pregresse e in corso, le opportunità e progetti futuri connessi alla Strategia?
  3. Obiettivi. Quali sono gli intenti della Strategia? Che cosa si propone di raggiungere?
  4. Sfide e rischi. Quali ostacoli potrebbero emergere durante l’implementazione della Strategia? Quali rischi comporta e come possono essere mitigati?

Un’Azione (livello informativo 5) è un’iniziativa concreta e realistica del processo di rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino in rapporto al quadro dei vincoli e alle risorse disponibili/attivabili. Le Azioni hanno una vocazione sperimentale e mirano a promuovere innovazione sociale stimolando l’auto- organizzazione degli attori locali. Le Azioni possono essere di due tipologie: (1) quelle consequenziali (ordinato elenco di interventi per attuare una Strategia in cui l’Azione che precede condiziona, ma non è condizionata da quella che segue), e (2) quelle complementari (Azioni che contribuiscono congiuntamente all’implementazione della Strategia pur agendo indipendentemente l’una dall’altra).

Le Linee Guida REACT privilegiano Strategie e Azioni capaci di interessare i Tematismi di più Aree Tematiche sollecitando la cooperazione tra attori locali e valorizzando l’integrazione delle competenze e dei saperi espressi dai membri del gruppo di ricerca REACT.

Per corroborare le proposte (principalmente le Azioni), dove utile sono richiamate buone pratiche attivate prevalentemente in aree marginali, attingendo sia alle iniziative identificate nel Task T.1.3 della ricerca REACT (vedi Introduzione) sia ad altre esperienze emerse come significative nel corso dell’attività di ricerca, svolte in Italia o all’estero. In linea generale, quando una Strategia si consegue mediante Azioni consequenziali, il riferimento alle buone pratiche è inserito nella descrizione della Strategia; quando, invece, una Strategia si consegue mediante Azioni complementari, allora il riferimento alle buone pratiche è inserito nella descrizione dell’Azione.

Alle diverse proposte sono associate figure (persone fisiche, enti, associazioni, ecc.) che potrebbero avere un ruolo nella loro ideazione, realizzazione e gestione: i soggetti promotori e i soggetti attuatori. Un soggetto promotore avvia la Strategia (o l’Azione), la assume e la implementa, si occupa della ricerca di finanziamenti e si impegna attivamente per coinvolgere le altre parti interessate. In alcuni casi, può essere anche il finanziatore dell’intervento. Il soggetto attuatore, invece, ha un ruolo operativo nella realizzazione della Strategia. Può essere coinvolto in una o più Azioni, con funzioni esecutive o gestionali. Non coincide necessariamente con i soggetti beneficiari, anche se può trarre vantaggi diretti o indiretti dall’implementazione della Strategia o dell’Azione.

La Figura 2.0.2 mostra il flusso informativo che caratterizza e qualifica le Linee di indirizzo REACT.

 La metodologia e il percorso operativo

La sfida di adottare un approccio integrato allo studio del paesaggio culturale si è concretizzata nella definizione di un rigoroso impianto metodologico.

La prospettiva, intrinsecamente interdisciplinare, si distingue per una forte componente collaborativa all’interno del gruppo di ricerca REACT e per un dialogo continuo con l’esterno, articolato in un processo circolare di ascolto, confronto e restituzione (Del Gobbo, Biagi & De Maria, 2025).

  1. Fase di esplorazione e di attivazione preliminare della comunità locale
  2. Fase osservativo-descrittiva partecipata
  3. Fase di interpretazione e validazione partecipata
  4. Fase di proiezione strategica dei risultati.

Esso è stato scandito dalla realizzazione di una serie di prodotti intermedi che, fase dopo fase, hanno orientato l’evoluzione del lavoro sino alla redazione delle Linee di indirizzo per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino. La ricerca, infatti, ha adottato un approccio metodologico flessibile e aperto, in grado di adattarsi alle esigenze emergenti dallo studio del contesto locale, di valorizzare l’uso combinato di una pluralità di metodi e strumenti nei diversi momenti della ricerca e di sviluppare parallelamente, ma in maniera integrata, processi di coinvolgimento e partecipazione della comunità locale.

A ciascuna fase sono dedicati i paragrafi che seguono, dove verranno sinteticamente descritti obiettivi, metodologie impiegate e attività svolte e risultati ottenuti.

La descrizione delle fasi intende anche evidenziare come la scelta metodologica abbia costantemente favorito la collaborazione, sia all’interno (collaborazione tra ricercatori) che verso l’esterno (collaborazione con la comunità), grazie a tre processi principali che sono chiaramente rintracciabili nelle diverse attività della ricerca REACT:

  • Co-situare la ricerca: creare convergenza su un problema comunemente ritenuto interessante e pertinente, perciò degno di essere indagato
  • Co-operare: raggiungere un accordo sulla metodologia e sui dati da raccogliere, perfezionando gradualmente il modo di interpretare e agire sul problema, raccogliere informazioni utili per successive messe a punto della metodologia stessa
  • Co-produrre il risultato: effettuare l’analisi dei dati e l’elaborazione della sintesi stabilendo un dialogo tra categorie interpretative differenti.

La Figura 2.0.3 offre una visione di insieme delle fasi, delle attività e delle modalità di implementazione di quest’ultime nel percorso operativo sviluppato nel corso della ricerca REACT.

Fase di esplorzione e di attivazione preliminare della comunità locale

Per quanto riguarda il contesto casentinese, è stata condotta un’indagine di fondo di tipo documentale, sviluppata fin dall’inizio in un’ottica interdisciplinare, con l’obiettivo di costruire un quadro conoscitivo inerente al paesaggio culturale della Valle, con particolare attenzione ai beni culturali, ai sistemi naturali, al patrimonio locale, alle dinamiche ecologiche e paesaggistiche, alle caratteristiche demografiche e sociali della popolazione, all’accessibilità ai luoghi e ai servizi, al sistema economico locale, alla governance degli insediamenti e alle politiche in atto. Tale mappatura ragionata delle principali fonti informative e documentarie del territorio casentinese ha permesso di individuare un primo nucleo di fonti bibliografiche, di sviluppare una matrice di classificazione e definire un format di inserimento per l’archiviazione dei documenti. Il risultato è un database bibliografico relazionale costantemente aggiornabile e in grado di rispondere alle esigenze di ricerca attraverso un sistema di catalogazione completo e organizzato secondo i requisiti delle pubblicazioni scientifiche e corredato con una serie di informazioni aggiuntive correlate alle finalità di REACT.

L’individuazione di un primo nucleo di letteratura scientifica e divulgativa di base per la conoscenza del territorio, così come il reperimento di documentazione ‘grigia’ sono serviti, inoltre, ad offrire una prima, anche se non esaustiva, panoramica degli strumenti di programmazione per lo sviluppo del Casentino. Fin dall’avvio della ricerca, l’analisi documentale dei principali documenti di policy connessi allo sviluppo territoriale ha fornito informazioni essenziali per la progettazione della ricerca e per l’individuazione dei focus e dei contenuti da approfondire. Nei diversi momenti della ricerca, l’analisi della letteratura ‘grigia’, dei documenti di natura pattizia e di governance – oltre all’esplorazione dei portali istituzionali – ha reso possibile l’accesso a dati qualitativi e quantitativi preziosi, riducendo i tempi e le difficoltà legate alla produzione autonoma dei dati. In tal senso, in tutte le fasi della ricerca, la sistematica raccolta e interpretazione dei dati nell’ambito dell’analisi desk ha rappresentato sempre un pilastro fondamentale, anche in chiave di validazione dei risultati.

Per quanto riguarda, invece, il contesto extra-casentinese, nella fase esplorativa della ricerca si è proceduto all’identificazione, selezione, analisi critica e valutazione di buone pratiche di rigenerazione del paesaggio culturale attuate in altre aree interne italiane. Attraverso una metodologia originale basata su specifici criteri di selezione congruenti con il tema quadro e pertinenti con gli obiettivi REACT, si è giunti, grazie ad un’attenta analisi documentale, alla selezione delle quattro buone pratiche ritenute più interessanti ai fini della ricerca, rappresentative delle quattro Aree Tematiche REACT. Le quattro esperienze selezionate sono state studiate approfonditamente avvalendosi anche di indagini sul campo e interviste, al fine di capire gli elementi del paesaggio culturale interessati, le strategie progettuali messe in atto, le dinamiche di governance, i meccanismi di partecipazione comunitaria e gli impatti avuti sul territorio. L’analisi ha permesso di evidenziare criticità e punti di forza, offrendo lezioni utili per le fasi successive della ricerca e delineando trame potenzialmente replicabili nel contesto casentinese (Lauria et al., 2025).

Nell’indagine esplorativa si è anche provveduto a identificare le aree di potenziale impatto che le iniziative di rigenerazione del paesaggio culturale possono avere sulle dimensioni di sostenibilità economica, ambientale, sociale, culturale e istituzionale. Questa attività, poi confluita nella redazione di una guida alla valutazione degli effetti delle iniziative di recupero e valorizzazione del paesaggio culturale, ha consentito di produrre delle mappe degli effetti attesi potenziali che sono state impiegate per tenere conto in via preliminare delle possibili ricadute sul territorio degli interventi proposti (Belletti et al., 2025).

Nella seconda sotto-fase sono state realizzate numerose iniziative finalizzate all’attivazione preliminare della comunità locale, prima di tutto informando dell’avvio e degli obiettivi della ricerca le istituzioni locali (Unione dei Comuni Montani del Casentino, amministrazioni locali, altre istituzioni quali il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, il Gruppo di Azione Locale “Appennino Aretino”, ecc.) e gli attori, individuali (imprese e cittadini) e associativi.

In questo senso, un passaggio fondamentale è stata la formalizzazione delle collaborazioni con le istituzioni del territorio. Dall’inizio della ricerca il gruppo di lavoro si è impegnato per stabilire contatti con gli attori locali. Tra le diverse realtà presenti sul territorio casentinese si è privilegiato il rapporto con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino (UCMC), che raggruppa tutti i Comuni della Valle ad eccezione di Bibbiena e Pratovecchio-Stia e collabora attivamente da anni con l’Università di Firenze.

Facendo seguito a numerosi contatti e a tre incontri di una delegazione del gruppo di ricerca REACT in Casentino, il 2 maggio 2023 è stato stipulato un Protocollo d’intesa tra i dipartimenti UNIFI partner della ricerca REACT e l’UCMC. Il Protocollo ha impegnato rispettivamente le due parti nel perseguimento degli obiettivi della ricerca REACT, nella creazione di occasioni di confronto e aggiornamento reciproco sulle diverse fasi della ricerca e di co-progettazione, nel coinvolgimento della comunità e delle altre istituzioni locali, nella partecipazione con proprio personale alle iniziative di riflessione, progettazione, e pubblicazione dei risultati, nella disseminazione dei risultati delle azioni intraprese. [Fig. 2.0.4]

L’implementazione dell’accordo ha dato luogo al coinvolgimento attivo di due articolazioni dell’UCMC – l’Ecomuseo del Casentino e il Centro Risorse Educative e Didattiche (CRED) del Casentino – durante tutte le fasi della ricerca. In particolare, l’Ecomuseo ha assunto per REACT il ruolo di “porta di ingresso” al territorio casentinese, consentendo al gruppo di ricerca di acquisire informazioni, contatti, suggerimenti e punti di vista fondamentali per tracciare, già in fase preliminare, un quadro del territorio e delle sue componenti principali.

 

Fase osservativo-descrittiva partecipata

La fase di ricerca osservativo- descrittiva partecipata ha consentito da un lato di approfondire lo studio del territorio e dall’altro di consolidare il dialogo e la collaborazione con le amministrazioni e le istituzioni locali, già avviate nella precedente fase della ricerca.

Come indicato nel paragrafo precedente,  in  questa  fase la  conoscenza  del  territorio è stata approfondita tramite l’individuazione, all’interno di ogni Area Tematica REACT, di una serie di Tematismi. Seguendo la procedura sintetizzata nella Figura 2.0.1, sono stati selezionati complessivamente dieci Tematismi, esaminati mediante l’analisi interdisciplinare di 33 casi di studio rappresentativi della realtà casentinese.

Dalla seconda metà del 2023 fino alla primavera 2024 il gruppo di ricerca REACT ha esplorato questi casi di studio, attraverso una descrizione puntuale resa possibile da schede di analisi unificate. I casi studio sono stati analizzati mediante tecniche desk e di indagine sul campo (sopralluoghi, interviste in profondità, rilievi fotografici e digitali di edifici, ecc.). I dati raccolti nelle schede, sistematizzati attraverso l’utilizzo di una matrice di analisi di tipo SWOT, hanno consentito di approfondire la conoscenza del territorio, delle iniziative in atto e degli attori coinvolti, mettendo in luce fattori esterni (opportunità e minacce) e interni (punti di forza e punti di debolezza) che sottendono le iniziative di rigenerazione studiate. [Fig. 2.0.5]

In questa fase si è anche proceduto alla mappatura degli attori locali portatori di interesse rispetto alle varie componenti del paesaggio culturale: soggetti istituzionali, organizzazioni collettive e comunitarie, ma anche imprese e singole persone che svolgono un ruolo chiave all’interno delle dinamiche del territorio. A questo fine è stata predisposta una metodologia di individuazione e una relativa scheda di rilevazione, che è stata utilizzata per identificare e caratterizzare tali attori.

Un obiettivo importante è stato catalizzare l’attenzione e le energie di studenti di percorsi magistrali e di terzo livello favorendo una connessione tra loro e la comunità locale intorno al paesaggio culturale del Casentino. A tal fine, tra luglio e novembre 2023, è stato organizzato un Seminario Tematico interdisciplinare che ha coinvolto diciotto studenti, tra laureandi magistrali, dottorandi e allievi di master, provenienti dai quattro dipartimenti dell’Università di Firenze impegnati nella ricerca REACT. La parte delle attività svolte in Casentino ha previsto una pluralità di iniziative (sopralluoghi, visite guidate, escursioni, seminari, interviste, ecc.).

Affiancati dai membri del gruppo di ricerca REACT, gli studenti hanno approfondito le tematiche affrontate, confrontandosi tra loro, sulla base delle rispettive competenze e sensibilità, e dialogando con numerosi attori locali del Casentino, tra cui imprenditori ed esponenti del mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore.

Al termine dell’analisi, sono stati individuati tre argomenti considerati prioritari dalla comunità che hanno prodotto altrettanti studi di fattibilità. Queste elaborazioni sono state presentate il 27 ottobre 2023 a Raggiolo ai portatori di interesse locali, tra cui amministratori, imprese e associazioni (Romano, 2025). L’incontro ha stimolato una riflessione collettiva, preparando il terreno per i successivi sviluppi della ricerca. Questo progetto formativo ha permesso agli studenti universitari di approfondire, insieme alle comunità locali, il concetto di paesaggio culturale, inteso come sintesi di valori e risorse materiali e immateriali. Inoltre, ha favorito la discussione sulle potenzialità di valorizzazione degli elementi del patrimonio, con particolare attenzione alla cultura forestale e alle opportunità di sviluppo turistico.

Contemporaneamente si è rafforzata e consolidata la collaborazione con gli attori istituzionali, già formalizzata attraverso il Protocollo d’intesa con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, grazie alla costituzione del Gruppo di coordinamento territoriale, composto da due sindaci (Bibbiena e Pratovecchio-Stia) un assessore dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, due funzionari e un ricercatore del progetto REACT. Questa ‘cabina di regia’ locale ha svolto un ruolo utile nella mappatura degli stakeholder e nella creazione di condizioni favorevoli alla ricerca, facilitando contatti e relazioni, oltre a prefigurare una componente locale attiva nella governance del progetto. Il Gruppo di coordinamento territoriale ha accompagnato le attività di REACT collaborando attivamente per favorire il coinvolgimento e la partecipazione della comunità casentinese ai focus group e al world cafè che hanno caratterizzato la successiva fase della ricerca.

Gli output di questa fase, che hanno alimentato il lavoro successivo, comprendono una descrizione analitica del territorio raccolta in un apposito documento2, la mappa degli stakeholder e il rafforzamento delle relazioni con le istituzioni locali.

Fase di interpretazione e validazione partecipata

Nella terza fase della ricerca i dati raccolti sono stati analizzati, organizzati e successivamente validati grazie ad un confronto costante con la comunità locale. Questo lavoro, che ha trasformato la ricchezza di informazioni raccolte sul campo in conoscenze utili a individuare prospettive di rigenerazione del paesaggio culturale casentinese, si è svolto attraverso due sotto-fasi: la prima, interna al gruppo dei ricercatori REACT, volta a leggere, interpretare e consolidare in chiave strategica i risultati delle fasi precedenti; la seconda finalizzata al confronto con e tra gli attori del territorio. Per facilitare questi processi sono state coinvolte due organizzazioni, il Laboratorio ARCO, un centro universitario che offre servizi di ricerca, consulenza qualificata e formazione, e lo Spin-Off MoCa Future Designers, un’impresa sociale con esperienza in processi di partecipazione e attivazione delle comunità. Le due organizzazioni hanno collaborato con il gruppo di ricerca REACT per l’individuazione e la gestione congiunta delle iniziative di confronto interno e esterno. Le scelte metodologiche hanno consentito agli eventi partecipativi svolti in Casentino di rappresentare per gli abitanti della Valle un’opportunità per confrontarsi su questioni rilevanti per lo sviluppo sostenibile del proprio territorio.

Nella prima sotto-fase, dopo l’approfondimento dei Tematismi, sviluppata, come si è detto, attraverso l’analisi dei casi di studio, è stato necessario passare ad un’analisi integrata e complementare dal punto di vista delle diverse discipline coinvolte nella ricerca.

La necessità di rafforzare le competenze del gruppo di ricerca riguardo agli aspetti forestali ed ecologici ha portato alla collaborazione di NEMO Srl. Il contributo di questa società di consulenza ambientale è stato rilevante per lo sviluppo di diversi Tematismi, in particolare quelli legati all’Area Tematica 3 della ricerca (“Reti paesaggistiche e territoriali”).

L’analisi interdisciplinare, cruciale per la coerenza metodologica della ricerca, ha consentito di costruire una visione d’insieme, sottoponendo la pluralità dei dati raccolti attraverso l’analisi dei 33 casi di studio ad un’operazione di integrazione, rielaborazione e revisione critica. A questo scopo è stata utilizzata la metodologia dell’Open Space Technology, finalizzata a consentire il confronto orizzontale, la partecipazione attiva e la convergenza verso idee e risultati condivisi all’interno di un gruppo di soggetti. Nel caso specifico della ricerca REACT, questa metodologia è stata applicata in due giornate di lavoro, svolte a Firenze il 17 e il 24 di maggio 2024, che hanno coinvolto l’intero gruppo di ricerca. In particolare, la prima giornata è stata dedicata al passaggio dai casi di studio ai Tematismi e la seconda giornata al passaggio dai Tematismi alle Aree Tematiche, così da identificare aspetti da approfondire e validare, nella sotto-fase successiva, con la comunità locale. Obiettivo di questo particolare momento di ricerca collaborativa è stato ottenere un’analisi SWOT “strategico-ricognitiva” (inclusiva di fattori e iniziative in atto) per ogni Tematismo, validata collettivamente da tutti i ricercatori coinvolti. L’approccio della tradizionale matrice SWOT è stato adattato in una matrice denominata “OTSW”, che ha ribaltato la sequenza di analisi per meglio rispondere alle esigenze del progetto e offrire una lettura integrata e dinamica dei casi di studio, tenendo conto sia dei fattori endogeni che esogeni. In particolare, nell’identificazione delle Opportunità (O) e delle Minacce (T) sono stati considerati fattori esogeni, legati al contesto esterno e non direttamente influenzabili dagli attori locali, come i cambiamenti nelle politiche pubbliche, le tendenze di mercato, i cambiamenti climatici. I Punti di forza (S) e Punti di debolezza (W) sono stati identificati come fattori endogeni, intrinseci al caso di studio, derivanti dalle caratteristiche specifiche del territorio, dalle competenze locali e dalle risorse disponibili. In una prospettiva strategica, la riorganizzazione delle categorie di una tradizionale analisi SWOT ha permesso di definire prima il contesto e le sfide esterne, per poi valutare in che modo i fattori interni potessero essere utilizzati per cogliere le opportunità o mitigare le minacce. Questa sotto-fase si è conclusa con una meta-analisi trasversale finalizzata a far emergere le relazioni tra i Tematismi delle quattro Aree Tematiche REACT. [Fig. 2.0.6]

I risultati di questa meta-analisi sono stati discussi in tre incontri tenuti il 7, l’8 e il 9 giugno 2024 a Poppi, presso l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, mediante lo svolgimento di quattro focus group (uno per Area Tematica) che hanno coinvolto trentadue abitanti della Valle, selezionati dal gruppo di ricerca tra rappresentanti di istituzioni, imprese, associazioni e professionisti locali.

La metodologia adottata in questa seconda sotto-fase ha permesso di utilizzare i focus group come strumento di:

  • Ampliamento degli stakeholder attivamente coinvolti nella ricerca
  • Rilevazione e valorizzazione della conoscenza degli esperti del territorio
  • Restituzione dei risultati in itinere a coloro che avevano partecipato nella fase osservativo-descrittiva (ad es., grazie a interviste e colloqui), offrendo un feedback trasparente sui risultati preliminari
  • Rilevazione della percezione e del punto di vista dei partecipanti come contributo per l’avanzamento del progetto
  • Individuazione di problematiche e opportunità che caratterizzano i Tematismi che non erano emerse dallo studio dei casi.

I focus group hanno rappresentato un’importante occasione di confronto, permettendo di condividere una visione del progetto come incubatore di idee. Il dialogo con gli attori locali ha permesso di valutare concretamente la fattibilità e l’effettiva utilità delle ipotesi di lavoro individuate fino a quel momento. [Fig. 2.0.7] Grazie a questo doppio passaggio di approfondimento cognitivo – prima interna al gruppo di ricerca e poi estesa alla comunità – la fase di interpretazione e validazione ha permesso di definire gli aspetti rilevanti di ogni Area Tematica, tenendo conto delle emergenze territoriali emerse. Inoltre, ha preparato una cornice strategica condivisa, propedeutica all’ultima fase di proiezione strategica e alla stesura delle Linee di indirizzo.

Fase di proezione strategica dei risultati

La quarta e ultima fase della ricerca ha consentito la proiezione strategica dei risultati ai fini della formulazione delle Linee di indirizzo.

Una prima parte di attività è stata realizzata mediante la costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare per ciascuna delle quattro Aree Tematiche REACT, composto da un numero di ricercatori variabile tra otto e quindici. I gruppi di lavoro hanno provveduto all’elaborazione di una prima stesura delle Strategie di intervento e delle relative Azioni per ciascuno dei dieci Tematismi, tenendo conto delle sollecitazioni emerse nelle fasi collaborative precedenti e mantenendo un costante contatto con attori territoriali particolarmente significativi per ciascun Tematismo.

Per affinare, integrare e migliorare la prima bozza delle Linee Guida, i ricercatori hanno organizzato due momenti di interazione con gli attori locali. Il primo di questi è stato il world café “REACTiva Casentino”, tenuto a Poppi presso la sede dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino il 28 giugno 2024. Il world café prevede un processo di conversazione strutturato intorno a tavoli di lavoro informali per la condivisione di punti di vista e conoscenze tra gruppi di persone mediante un meccanismo iterativo di rotazione. L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di circa 60 persone intorno a cinque tavoli di lavoro: Patrimonio Agro-alimentare, Risorse forestali (riferiti entrambi all’Area Tematica 1 della ricerca REACT), Tradizioni e Pratiche sociali, Reti paesaggistiche e territoriali, e Insediamenti, spazio pubblico e edifici. L’obiettivo specifico era acquisire, da parte dei partecipanti, idee, pareri e speranze circa i processi di rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino. [Figg. 2.0.8 e 2.0.9]

La discussione si è sviluppata a partire dalle seguenti domande chiave:

  1. Quali sono le priorità per valorizzare/rigenerare il paesaggio culturale del Casentino?
  2. Quali azioni concrete si potrebbero avviare per mettere in atto le priorità indicate?

Il formato interattivo del world café ha facilitato il dialogo creativo e la collaborazione tra i partecipanti, promuovendo una riflessione collettiva sulle possibili strategie di valorizzazione del territorio e ha consentito di:

  • Stimolare discussioni aperte
  • Esplorare potenziali soluzioni innovative
  • Esplicitare condizioni per la definizione di iniziative concrete da attuare a livello locale
  • Favorire la partecipazione attiva e la co-costruzione di significati
  • Rilevare la percezione e l’interpretazione di alcuni risultati della fase di ricerca empirica per una loro ri-significazione partecipata

Favorire la fidelizzazione e aumentare l’engagement di alcuni stakeholder chiave Amplificare la visibilità del progetto per favorirne la conoscenza a livello territoriale.

Dal world café sono emersi molteplici spunti concreti, che il gruppo di ricerca ha rielaborato per rivedere e affinare l’iniziale stesura delle Linee guida. Questo lavoro ha condotto, alla fine del mese di novembre del 2024, alla stesura della seconda versione delle Linee d’indirizzo REACT.

Un secondo passaggio, fondamentale per consolidare il rapporto con la comunità locale e verificare il lavoro svolto, è stato dedicato alla presentazione della seconda versione delle Linee guida nell’ambito di un processo partecipativo ampio, aperto all’intera popolazione della Valle e non solo agli esperti e ai portatori di interesse più diretti.

Al centro di questo momento di lavoro è stata la “Piazza delle Strategie”, un evento partecipativo svoltosi il 6 e 7 dicembre 2024, a Poppi, presso la sede dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino. L’incontro è stato pensato come una vera “piazza”: uno spazio allestito che ha consentito la restituzione e la condivisione delle Strategie e delle Azioni individuate dal gruppo di ricerca REACT a tutta la popolazione. La “Piazza delle strategie”, intesa proprio come un luogo aperto dove incontrarsi e dialogare sul futuro del Casentino in modo informale di fronte ai pannelli espositivi delle 36 Strategie individuate, è rimasta aperta al pubblico per una settimana. Sono stati predisposti poster tematici con codici QR, collegati a una piattaforma digitale aperta per approfondire i contenuti. I partecipanti hanno avuto la possibilità di soffermarsi, leggere e commentare i materiali esposti, mentre i ricercatori REACT, presenti ai tavoli di discussione, facilitavano il dialogo e lo scambio di idee. [Figg. 2.0.10 e 2.0.11]

Per facilitare la partecipazione degli abitanti della Valle, alla piazza fisica è stata affiancata una piazza virtuale. La piattaforma digitale ha consentito anche a coloro che non hanno potuto partecipare in presenza alla “Piazza delle Strategie” di lasciare osservazioni e commenti. In due giorni si sono direttamente confrontate oltre quaranta persone tra amministratori, rappresentanti di associazioni culturali, imprese locali, scuole e semplici cittadini. La pluralità di supporti e scelte comunicative (confronto in presenza, poster interattivi e consultazione digitale) ha garantito trasparenza, favorendo l’accesso e la condivisione oltre alla possibilità di raccogliere feedback immediati e differiti. Tutti i commenti sono stati preziosi e sono stati organizzati, discussi e integrati nel lavoro di redazione condiviso che ha portato alla realizzazione del documento finale. [Fig. 2.0.12]

Il world café “REACTiva Casentino” e la “Piazza delle Strategie”, hanno consentito di condividere una visione del progetto in termini di incubatore d’idee e di testare la realizzabilità e il grado di efficacia delle proposte sviluppate nel corso della ricerca.

I risultati prodotti da queste iniziative hanno alimentato la terza e definitiva stesura delle Linee di indirizzo per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino, completata alla fine del mese di marzo del 2025.

Questo lavoro è stato condiviso e discusso con la comunità locale nell’ambito della Giornata di Studio “Casentino, Toscana diffusa. Le linee Guida per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino: una proposta della ricerca REACT” (Poppi, 12 aprile, 2025).

Il percorso operativo collaborativo, brevemente ricostruito in questo paragrafo, restituisce solo in parte la complessità di una ricerca basata su un dialogo continuo con gli attori locali e sulla centralità della componente umana, elemento distintivo di REACT.

Bibliografia

Belletti, G., Marescotti, A., Scarpellini, P. & M. Mengoni. 2025. Valutare le iniziative di rigenerazione dei paesaggi culturali delle aree interne: una proposta metodologica a supporto della progettazione degli attori locali. In Lauria,

A. (a cura di) Il paesaggio cultura come risorsa per la rigenerazione delle aree interne italiane. Soveria Mannelli (CZ): Rubbettino.

Del Gobbo, G., Biagi, G. & F. De Maria. 2025. Metodologia di ricerca collaborativa, interdisciplinare e multi metodo. In Lauria, A. (a cura di) Il paesaggio cultura come risorsa per la rigenerazione delle aree interne italiane. Soveria Mannelli (CZ): Rubbettino.

Lauria, A. et al. 2025. La metodologia REACT per la selezione e l’analisi di buone pratiche di rigenerazione del paesaggio culturale delle aree interne italiane. In Lauria, A. (a cura di) Il paesaggio cultura come risorsa per la rigenerazione delle aree interne italiane. Soveria Mannelli (CZ): Rubbettino.

Romano, R. 2025. Il Seminario tematico REACT: un’esperienza di riflessione, formazione e progettazione interdisciplinare in Casentino. In Lauria, A. (a cura di) Il paesaggio cultura come risorsa per la rigenerazione delle aree interne italiane. Soveria Mannelli (CZ): Rubbettino.

Ultimo aggiornamento

16.07.2025

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