Camminare nella natura, spostarsi lentamente stimolando i meccanismi sensoriali (vista, udito, olfatto, percezione plantare, propriocezione, ecc.) favorisce la scoperta, la lettura, la comprensione e l’introiezione dei valori (estetici, simbolici, geografici, culturali, spirituali, ecc.) espressi dal paesaggio e può rappresentare una preziosa fonte di informazioni e suggestioni per immaginare processi di recupero e valorizzazione degli itinerari culturali.
Il turismo lento si basa sulla esplorazione immersiva del territorio e offre l’opportunità per aprirsi alla riflessione, di connettersi profondamente con le qualità del territorio in maniera più autentica e rispettosa. Il turismo di prossimità rappresenta una forma di viaggio che privilegia destinazioni vicine, raggiungibili in poco tempo, e incoraggia i visitatori a scoprire e vivere il territorio circostante in maniera più consapevole.
La conformazione territoriale, la limitata distanza da Firenze e da Arezzo e la ricchezza del patrimonio culturale e forestale, potrebbero rendere il Casentino una destinazione di riferimento per il turismo lento e di prossimità.
Purtroppo, però, le opportunità per esplorare il territorio a piedi, in bicicletta o a cavallo non sono ancora sufficientemente valorizzate. I sentieri necessitano di interventi volti a migliorare la loro accessibilità, manutenzione e dotazione di attrezzature; inoltre, non sono integrati alle linee ferroviaria e di bus esistenti, che potrebbero, invece, svolgere un ruolo strategico nella costruzione di un sistema di mobilità intermodale di Valle.
La Strategia proposta mira a trasformare questa condizione, integrando e valorizzando gli itinerari culturali esistenti attraverso una serie di interventi mirati e realizzando nuove infrastrutture.
Parallelamente, sarà fondamentale promuovere questi percorsi attraverso campagne di marketing mirate che integrino strumenti digitali e i social media per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato e attrarre visitatori interessati a queste forme di conoscenza del territorio.
Un altro aspetto chiave della Strategia è il coinvolgimento della comunità locale. Coinvolgere i casentinesi garantirà una distribuzione più equilibrata dei benefici sul territorio e contribuirà a far sì che le esperienze offerte siano più coerenti con la storia, le qualità e le vocazioni territoriali. La comunità locale potrebbe svolgere, inoltre, un ruolo fondamentale nel garantire che le pratiche di turismo siano sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Ci sono diversi rischi associati all’implementazione di questa Strategia. Un aumento dei visitatori potrebbe portare a un sovraffollamento in alcune aree, con possibile danneggiamento degli ecosistemi e compromissione della qualità dell’esperienza turistica. Per affrontare questo rischio, sarà necessario monitorare i flussi turistici, adottare misure per distribuire i visitatori in modo equilibrato su diversi percorsi e periodi dell’anno e promuovere comportamenti rispettosi dell’ambiente e delle tradizioni locali attraverso specifiche campagne di informazione rivolte ai fruitori degli itinerari culturali.
Altri ostacoli potrebbero riguardare la disponibilità di adeguate risorse per la realizzazione degli interventi e la manutenzione nel tempo e la difficoltà di coinvolgere soggetti diversi.
I soggetti promotori di questa Strategia potrebbero essere Ferrovie dello Stato, Autolinee Toscane, la Regione Toscana o l’Unione dei Comuni Montani del Casentino Ambito turistico. I soggetti attuatori della Strategia saranno individuati sulla base delle peculiarità delle singole Azioni.
Alla Strategia S5_T3.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:
P1. Conoscenza
P2. Recupero
P3. Salvaguardia
P4. Valorizzazione
P5. Governance
P6. Coesione sociale
P7. Dotazione di servizi
P8. Gestione.
L’Azione si propone di migliorare l’accessibilità e la fruibilità del territorio casentinese attraverso forme di mobilità lenta al fine di favorire modalità di esplorazione e conoscenza del territorio più sostenibili ed ecologiche incentivando forme di turismo che valorizzino la lentezza come elemento distintivo dell’esperienza di viaggio e facilitino un’interazione immersiva tra i visitatori e il territorio.
L’obiettivo è creare un sistema integrato che metta in collegamento i diversi itinerari culturali con una rete di trasporti e servizi logistici e informativi di supporto. In tal senso, il treno e gli autobus rappresentano componenti strategici per costruire un sistema di mobilità intermodale sostenibile; integrate con i sentieri escursionistici e le ciclovie, possono favorire un modello di fruizione dolce del territorio, come già sperimentato con successo in altri contesti italiani ed europei.
Si pensi, solo per fare un esempio, al progetto “Treno-Bici-Bus delle Dolomiti”[link non presente], inaugurato il 1° luglio del 2023. Si tratta di un itinerario intermodale che combina treno, autobus attrezzati e ciclovie, offrendo un’esperienza turistica immersiva nel cuore delle Dolomiti. Il primo tratto è in treno (dalla stazione di Venezia Santa Lucia alla stazione di Calalzo di Cadore a Belluno); poi mediante un bus con carrello portabiciclette si giunge a Cortina d’Ampezzo. Mediante la ciclabile delle Dolomiti si discende in bici fino a Calalzo, dove il treno riporta i cicloturisti a Venezia. L’esperienza, attiva durante il periodo estivo, dura circa dodici ore e consente di coniugare mobilità dolce, fruizione e valorizzazione del patrimonio paesaggistico in un formato accessibile anche ai non esperti.
L’Azione prevede di integrare i nodi strategici della mobilità lenta all’interno di un sistema intermodale, facilitando la connessione tra diversi tipi di trasporto. Questo implica la creazione di hub intermodali, punti strategici in cui i visitatori possano facilmente passare da una modalità di trasporto all’altra, ad esempio combinando viaggi in treno, autobus, biciclette o percorsi a piedi. Questi hub serviranno non solo a migliorare gli spostamenti all’interno del territorio casentinese, ma anche a rafforzare i collegamenti con l’esterno, rendendo la Valle più facilmente raggiungibile da chi arriva dalle città o dalle regioni limitrofe.
In Italia esistono diversi esempi interessanti di sentieri integrati alla rete ferroviaria, come quelli mappati dall’”Atlante della Mobilità Dolce in Italia”. Questo progetto è stato realizzato da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) e dalle ventinove associazioni che compongono l’Alleanza per la Mobilità Dolce (AMODO) per promuovere la mobilità lenta e incentivare il turismo sostenibile. Nell’applicativo digitale e interattivo sviluppato dall’iniziativa, è possibile esplorare la proficua relazione tra stazioni ferroviarie, cammini, ciclovie, sentieri e greenways con il patrimonio storico, artistico, naturalistico e paesaggistico del territorio nazionale, evidenziando il contributo di questa rete alla mobilità dolce e alla connessione con parchi, borghi, beni storici e ambienti naturali e ferrovie.
I soggetti che potrebbero attuare questa Azione sono associazioni culturali, progettisti, altri professionisti ed esperti (ingegneri dei trasporti, esperti di mobilità sostenibile, esperti in accessibilità), aziende di trasporto pubblico e mobilità sostenibile, enti di ricerca e università, associazioni di cicloturismo e trekking, imprese e cooperative di comunità, eventualmente supportati e coordinati dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino, dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.
L’intento di questa Azione è la promozione del turismo lento attraverso strumenti digitali. Essa si propone di utilizzare piattaforme di viaggio, social media e influencer marketing per attrarre turisti interessati a esperienze immersive e sostenibili nel paesaggio del Casentino, puntando su narrazioni che valorizzino la bellezza e la storia.
Le campagne di promozione e marketing per il turismo lento nel Casentino non dovrebbero tendere solo ad incrementare il numero di visitatori, ma dovrebbero anche mirare a costruire un’immagine del territorio che ne valorizzi la sostenibilità, l’autenticità e la capacità di offrire esperienze immersive e rispettose del paesaggio culturale con un approccio integrato, che combini strumenti digitali, narrazioni identitarie e il coinvolgimento attivo della comunità locale.
Un esempio virtuoso che può ispirare questa Azione è rappresentato dalla “Via degli Dei”, un percorso escursionistico lungo circa 130 km che collega Bologna a Firenze attraversando l’Appennino Tosco Emiliano. Il suo successo si basa su tre elementi chiave: (1) la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, (2) la presenza di servizi adeguati (come strutture ricettive, collegamenti e segnaletica), e (3) una forte identità narrativa, capace di rendere il percorso riconoscibile e desiderabile. Nato negli anni Ottanta da un gruppo di appassionati, il cammino si è evoluto in itinerario turistico strutturato, anche grazie al ruolo dell’Ufficio Turistico di Sasso Marconi, che ne ha curato con efficacia promozione e marketing.
L’attuazione di questa Azione potrebbe essere affidata a: associazioni culturali locali, esperti in comunicazione e marketing digitale, grafici e designer, sviluppatori web e piattaforme digitali di viaggio, operatori turistici e strutture ricettive locali, eventualmente supportati e coordinati dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino Ambito turistico, dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.
Ultimo aggiornamento
22.07.2025