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T3.1 Luoghi e Cammini della Spiritualità e dell’Identità Culturale

Claudia Mezzapesa, Tessa Matteini, Antonio Lauria, Leonardo Lombardi, Eletta Naldi

La valle del Casentino è innervata da una fitta rete di sentieri ancestrali che raccontano la sua storia e le dinamiche delle relazioni territoriali, interne e verso l’esterno, che l’hanno storicamente caratterizzata. Si pensi, in particolare, ai cammini religiosi legati alla vita di San Francesco o alle vie battute dai pastori transumanti che conducevano, d’inverno, le greggi verso la Maremma.
Questi sentieri, singolarmente e nel loro insieme, sono elementi qualificanti del paesaggio culturale del Casentino, sono depositari della memoria storica e della cultura materiale delle comunità in dialogo con il contesto.
La rete sentieristica del Casentino è una risorsa in parte ancora inespressa. Eppure, essa rappresenterebbe un mezzo efficace per stimolare l’economia locale attraverso forme di turismo sostenibile, per elevare la conoscenza del territorio per abitanti e visitatori (pellegrini, escursionisti, ciclisti, ecc.) mediante la mobilità ’lenta’, e il terreno congeniale per esperire forme innovative di cooperazione, capaci di consolidare la solidarietà sociale e la fiducia verso le istituzioni.
I sentieri (cammini, tratturi, vie, ciclovie, ippovie, ecc.) che si organizzano attorno a temi di interesse storico, artistico, archeologico, religioso oltre che naturalistico e paesaggistico, possono ricondursi al concetto di “itinerario culturale”, una nozione polisemica e aperta.
In termini di sviluppo locale, un itinerario culturale può rappresentare un efficace strumento per la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione della conoscenza delle tradizioni, della storia e dell’identità dei territori che attraversa.
Già nel 1987 il Consiglio d’Europa ha lanciato il Programma “Cultural Routes” cogliendo negli itinerari culturali transnazionali non solo un elemento comune e unificante e un essenziale fattore di identità del continente, ma un’espressione dei principi e dei valori dell’Unione: diritti umani, democrazia e diversità culturale, comprensione reciproca e scambi transfrontalieri1.
Il 2016 venne proclamato dal Ministero dei Beni culturali e del Turismo “Anno dei cammini d’Italia”, «al fine di valorizzare il patrimonio costituito dagli itinerari escursionistici pedonali o comunque fruibili con altre forme di mobilità dolce sostenibile, di livello nazionale e regionale, che rappresentano una componente importante dell’offerta culturale e turistica del Paese»2. Nella visione strategica della “Direttiva Cammini”, gli itinerari culturali rappresentano una componente importante dell’offerta culturale e turistica del Paese e un efficace strumento di promozione delle destinazioni turistiche meno conosciute. Nel 2017 lo stesso MiBACT3, nell’ambito del Piano Strategico del Turismo (PST) 2017-2022, ha realizzato l’Atlante dei Cammini d’Italia4, mentre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha realizzato il Sistema Nazionale delle Ciclovie5.

La promozione ai fini turistici degli itinerari culturali può avere, come effetto indesiderato, l’aumento incontrollato dei flussi di visitatori con potenziali impatti critici sulle stesse risorse che gli itinerari intendono valorizzare (impatti locali sugli ecosistemi, la flora e la fauna; erosione del suolo; degrado di beni culturali, ecc.).

Inoltre, l’insufficiente consapevolezza della comunità circa il valore identitario della rete sentieristica e le sue capacità di creare valore socioeconomico così come lo scarso coinvolgimento degli attori locali nei processi decisionali potrebbe ridurre l’efficacia delle iniziative di recupero e valorizzazione.

Queste criticità possono essere mitigate mediante processi di partecipazione, dialogo e confronto con le comunità e specifiche iniziative formative rivolte ai fruitori dei sentieri, oltre che attraverso un’attenta progettazione, gestione e manutenzione della rete sentieristica complessiva.

Nella fase di analisi della ricerca REACT, con riferimento a questo Tematismo, sono stati approfonditi i seguenti casi di studio:

  • La Via di Francesco
  • La Via Maior o Via Romea Germanica  
  • Le Vie della Transumanza.

La tabella seguente reca l’elenco delle Strategie di intervento e delle Azioni correlate relative al Tematismo T3.1 sviluppate nelle presenti Linee Guida.

Ultimo aggiornamento

09.07.2025

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