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S2_T3.1 Recupero e valorizzazione degli itinerari culturali del Casentino

Gli itinerari culturali, collegando significativi episodi storici e naturali, rappresentano non solo una risorsa turistica potenziale, ma anche un mezzo privilegiato per preservare il paesaggio, la biodiversità, l’identità e il patrimonio culturale di un territorio. Per questo, la loro riqualificazione può assumere un ruolo centrale per lo sviluppo sostenibile in molte aree interne italiane.

Questo è particolarmente vero in Casentino dove le aree di alta collina e montane – quelle più soggette a spopolamento e a fenomeni di crescente abbandono e degrado di edifici storici e ambienti naturali, oltre che di deterioramento dei paesaggi agricoli – sono solcate da itinerari culturali di particolare bellezza e rilevanza storica e culturale.

Questi tracciati, purtroppo, sono solitamente caratterizzati da scarsa manutenzione e da una gestione frammentata tra diversi soggetti, spesso con risorse amministrative e finanziarie insufficienti.

Per cogliere le opportunità che gli itinerari culturali potrebbero offrire allo sviluppo della Valle, è necessario avviare un intervento coordinato volto non solo alla loro salvaguardia e recupero, ma anche alla loro valorizzazione.

La Strategia è finalizzata ad incrementare l’attrattività e la fruibilità degli itinerari culturali del Casentino da parte di residenti e visitatori a piedi, in bicicletta o a cavallo mediante la realizzazione di infrastrutture e attrezzature, sia tradizionali sia innovative, che, nel rispetto degli ecosistemi esistenti, possano migliorare l’esperienza di escursionisti, pellegrini, turisti e sportivi. Un’attenzione particolare è riservata alle persone disabili o con limitazioni funzionali per fare in modo che anche esse, mediante specifici accorgimenti e nella misura maggiore possibile, possano, attraverso gli itinerari culturali, accedere alla bellezza della Valle.

La Strategia, contestualmente a quanto previsto dalle successive strategie dell’Area Tematica 4 (“insediaenti, spazio pubblico e edifici”), intende essere di supporto al recupero e alla riconversione degli edifici storici e dei manufatti situati lungo i percorsi, con l’obiettivo di trasformarli in risorse attive per il territorio. Questi luoghi, una volta recuperati e restituiti alla collettività, potranno contribuire a consolidare un sistema turistico-culturale che rispetti la tradizione locale e ne promuova la conoscenza e la fruizione.

Il miglioramento della fruibilità degli itinerari culturali dovrà essere accompagnato da un piano di manu-tenzione, sia ordinaria sia straordinaria, dei sentieri e delle infrastrutture connesse, basato sull’utilizzo di materiali e strategie a basso impatto ambientale e finalizzato a garantire la sicurezza e la continuità della raggiungibilità e praticabilità a lungo termine.

Un altro obiettivo importante è la creazione di nuove opportunità lavorative per i giovani del territorio, favorendo l’occupazione locale e contribuendo allo sviluppo economico.

Parallelamente, si intende promuovere la tutela degli habitat naturali presenti lungo gli itinerari, salvaguardando la biodiversità e integrando misure volte a ridurre i rischi ambientali e antropici, al fine di mantenere un equilibrio sostenibile tra valorizzazione turistica e protezione dell’ambiente.

L’attuazione della Strategia potrebbe incontrare diverse difficoltà. Una delle principali criticità riguarda lo stato di abbandono delle aree interessate dagli itinerari. Le zone interne del Casentino, soprattutto quelle di alta collina e montagna che, come osservato, interessano gran parte dei tracciati, soffrono di uno spopolamento progressivo e di una scarsa presenza di presidi permanenti, rendendo difficile garantire la tutela a lungo termine dei siti storici e paesaggistici. La carenza di fondi, in particolare per le operazioni di manutenzione ordinaria, rappresenta un ulteriore ostacolo. Anche dal punto di vista amministrativo, potrebbero sorgere problemi legati alla frammentazione della gestione tra i diversi attori locali (pubblici e privati), con il rischio che la mancanza di coordinamento rallenti l’attuazione delle misure previste. Inoltre, la mancanza di consapevolezza o interesse da parte della comunità locale potrebbe ridurre l’impatto delle Azioni proposte. Il coinvolgimento attivo della popolazione è infatti cruciale per garantire il successo della Strategia. Infine, questioni legali e burocratiche, come la gestione delle proprietà terriere o le competenze di gestione frammentate, potrebbero creare ulteriori ostacoli e ritardi nell’implementazione delle Azioni. Per superare queste difficoltà, è necessaria una forte cooperazione tra i vari enti coinvolti, sensibilizzare la comunità locale e cercare fonti di finanziamento innovative, anche con collaborazioni pubblico-private, che possano supportare l’attuazione della Strategia a lungo termine.

Il soggetto promotore di questa Strategia potrebbe identificarsi nella Regione Toscana, nell’Unione dei Comuni Montani del Casentino (Ecomuseo), nei Comuni del Casentino e nelle associazioni culturali locali. I soggetti attuatori saranno individuati sulla base delle peculiarità delle singole Azioni.

Alla Strategia S2_T3.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

P1. Conoscenza

P2. Recupero

P3. Salvaguardia

P4. Valorizzazione

P5. Governance

P6. Coesione sociale

P7. Dotazione di servizi

P8. Gestione.

Ultimo aggiornamento

09.07.2025

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