I servizi di formazione e orientamento a livello locale devono essere capaci di accompagnare e sostenere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso azioni di rilevazione dei bisogni delle imprese e azioni di orientamento e formazione mirata in grado di consentire la crescita di quelle competenze professionali che servono al territorio per il suo sviluppo.
La salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio possono avere un ruolo chiave nello sviluppo economico sostenibile del territorio casentinese, ma necessitano di competenze specializzate a livello locale e specifici profili professionali in grado di colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro.
Il coinvolgimento di attori locali, come le istituzioni scolastiche, le agenzie per l’impiego, le imprese agricole e quelle legate al settore turistico, permette di creare una rete sinergica che integra la formazione professionale con la domanda di lavoro specifica del territorio (Strategie del Tematismo T2.3 “Recupero e valorizzazione dei saperi tradizionali“ e S2_T1.2 “Educazione al bosco come risorsa da curare e fonte di reddito e miglioramento della sua attrattività nei confronti dei più giovani e dei visitatori”).
La Strategia si muove nell’ambito della formazione al lavoro e della formazione continua in settori economici strategici per la rigenerazione del paesaggio culturale del Casentino: agricolo, forestale, turistico, artigianale e culturale. Più in particolare, si esplica mediante Azioni formative mirate per sviluppare competenze specifiche nei giovani e negli adulti, orientandosi verso professioni che abbiano un impatto diretto sui settori prima indicati. È finalizzata, inoltre, a rafforzare le azioni di orientamento e di formazione per disoccupati, NEET (Not in Education, Employment or Training) e studenti che hanno abbandonato i percorsi scolastici (drop-out).
La Strategia si fonda sulla precondizione che il territorio – e i diversi attori che ne fanno parte – esprima la capacità di lavorare in rete e di pianificare azioni comuni con finalità condivise. In altre parole, un territorio intenzionato a superare confini e steccati settoriali che potrebbero rappresentare i principali ostacoli nella costruzione e attivazione di un modello di governance locale collaborativa, basata su problemi reali e orientata da obiettivi concreti. In tal senso, un punto di forza e di partenza per l’attuazione di questa Strategia è la presenza della rete già formalizzata rappresentata dal “Patto educativo territoriale” e il collegamento con le Azioni di rafforzamento dei processi di governance e coordinamento previste nella Strategia S1_T2.1 “Rafforzamento del Patto Educativo Territoriale del Casentino”.
Risulta di particolare rilevanza il collegamento di questa Strategia con il Tematismo T1.1 “Recupero e valorizzazione dei prodotti agricoli tradizionali”, in relazione al quale la mancanza di ricambio generazionale rappresenta una delle maggiori minacce alla sostenibilità di ogni altra strategia di rigenerazione. La Strategia, inoltre, potrebbe prevedere azioni di inserimento mirato anche intercettando e favorendo forme di “ritorno”1 o di immigrazione (S4_T.2.2 “Promuovere un sistema di accoglienza diffusa di popolazioni straniere per la rivitalizzazione e rigenerazione del territorio”) favorendo l’accessibilità al mercato del lavoro, promuovendo l’occupabilità e lo sviluppo economico locale, con particolare riferimento alla valorizzazione delle risorse legate al patrimonio culturale e agro-forestale.
Alla Strategia S3_T2.2 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:
P1. Conoscenza
P2. Recupero
P3. Salvaguardia
P4. Valorizzazione
P5. Governance
P6. Coesione sociale
P7. Dotazione di servizi
P8. Gestione.
Ultimo aggiornamento
08.07.2025