La ricchezza del capitale sociale del Casentino si manifesta nella varietà di forme organizzative e nella presenza attiva di soggetti del Terzo Settore, che favoriscono la partecipazione, la socializzazione e l’accesso alla cultura. Il coinvolgimento di cooperative, associazioni e gruppi informali è fondamentale per la valorizzazione del paesaggio culturale della Valle, orientando l’impegno civico verso attività di promozione e tutela, con effetti concreti sulla vivibilità e sull’attrattività del territorio.
La ricerca REACT ha evidenziato il valore del contributo offerto dai cittadini casentinesi, appartenenti a fasce d’età diverse, che scelgono di mettere a disposizione della comunità le competenze acquisite nel corso della propria vita e del proprio percorso professionale.
Al mondo del Terzo Settore sono legate una molteplicità di iniziative che, tuttavia, in assenza di una strategia di valorizzazione e di coordinamento, appaiono frammentate e con debole impatto sullo sviluppo del territorio. Questo determina una limitata valorizzazione del tessuto associativo come opportunità per lo sviluppo territoriale e una modesta considerazione della funzione educativa che esso potrebbe esprimere.
La Strategia si propone di aumentare la consapevolezza nei decisori politici e nella popolazione locale, con particolare riferimento alle giovani generazioni, del ruolo che il tessuto associativo può svolgere per garantire l’accessibilità e la fruibilità al patrimonio, la sua salvaguardia e la sua funzione per la rigenerazione socioeconomica del paesaggio culturale secondo criteri di sostenibilità.
Processi di empowerment del tessuto associativo diventano fondamentali, inoltre, per assicurare la capacità stessa del territorio di fornire risposte e servizi a una pluralità di bisogni a cui gli enti locali da soli non potrebbero dare risposte in termini di servizi culturali e ricreativi, di socializzazione e di inclusione.
Un esempio interessante a livello nazionale è Il progetto “Community Living Lab Regalbuto: verso nuove catene del valore”, realizzato dal Comune di Regalbuto (EN), in collaborazione con il Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, la Pro Loco di Regalbuto e il GEV (Gruppo Educatori Volontari) - ODV ETS. Con questo progetto si intende attivare un community living lab, un luogo di lavoro e ricerca di comunità volto a favorire lo scambio intergenerazionale di conoscenze e competenze, valorizzando sia le tradizioni che le innovazioni possibili nel campo dell’agricoltura e dell’artigianato, per riscoprire antiche produzioni e mestieri e valorizzare i talenti che possono consentire oggi nuovi cicli dell’economia locale.
Tra i sottoscrittori del Patto Educativo Territoriale del Casentino figurano molte delle associazioni che animano il territorio. In tal senso, il Patto può rappresentare un laboratorio di attivazione e mobilitazione del tessuto sociale organizzato, favorendo lo sviluppo di competenze nella programmazione e nella progettazione condivisa e accrescendo la consapevolezza del ruolo di ciascuno nella comunità.
Tra le criticità da considerare vi è la discontinuità nell’impegno dei sottoscrittori, che può compromettere la stabilità del processo e ridurre l’efficacia delle Azioni. Il limitato coinvolgimento dei giovani può rappresentare un ulteriore elemento di incertezza ai fini della sostenibilità e della possibilità di innovazione nel tempo. Il rischio di una loro partecipazione limitata può essere fronteggiato attraverso la creazione di spazi di dialogo e progettazione attiva, che permettano ai giovani di contribuire in maniera concreta ai processi decisionali e consultivi.
Questa Strategia è sinergica alla S5_T2.1 (“Promozione di reti tra organizzazioni comunitarie e con soggetti di altra natura che svolgono attività ad impatto rigenerativo sul territorio”) rivolta, in modo specifico, allo sviluppo di modelli collaborativi tra mondo associativo e realtà imprenditoriali.
Per la realizzazione della Strategia e delle sue Azioni si ipotizza il coinvolgimento dell’Unione dei Comuni come soggetto promotore e attuatore, insieme all’Assemblea del Patto, ai Gruppi di lavoro, al CRED, ai Comuni e agli Istituti Comprensivi del Casentino.
Alla Strategia S2_T2.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

La mappatura delle organizzazioni del Terzo Settore rappresenta un passaggio fondamentale per la lettura della realtà, la connessione tra attori locali con finalità comuni, la costruzione di reti territoriali più ampie. La mappatura potrebbe consentire di intercettare e valorizzare anche piccole associazioni non iscritte al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore).
L’attuazione dell’Azione consentirebbe di disporre di una visione d’insieme delle molteplici forme organizzative in cui si articolano le comunità del Casentino e che rappresentano il capitale sociale di cui il territorio dispone. Questa Azione, grazie all’iniziativa dei Comuni attraverso i registri delle associazioni e grazie alla riunificazione di questi su un database aggiornato da rendere accessibile attraverso il sito web già esistente “Patrimoni Educanti” potrebbe consentire di disporre un quadro completo, organizzato e aggiornato dei diversi soggetti attivi sul territorio.
In questo senso, il Registro provinciale delle associazioni promosso dalla Provincia Autonoma di Bolzano rappresenta una buona pratica per la costituzione e l’implementazione di un registro interterritoriale dedicato ai soggetti del Terzo Settore.
Questa Azione può essere sviluppata in sinergia con l’Azione A1_S5_T2.1 (Mappatura, sensibilizzazione e dinamizzazione della rete dei soggetti comunitari), nel caso in cui gli attori locali decidano di attivarle entrambe.
Una chiara conoscenza del tessuto associativo locale potrebbe rappresentare la base informativa per iniziative volte al coinvolgimento delle generazioni più giovani.
L’Azione ipotizza l’organizzazione di un hackathon per la presentazione di sfide relative alla rivitalizzazione dell’associazionismo in una prospettiva multigenerazionale.I risultati possono essere valorizzati per il rinnovamento di alcune associazioni o la creazione di associazioni giovanili che abbiano tra le finalità anche attività coerenti con lo sviluppo sostenibile e la rigenerazione del paesaggio culturale. Processi analoghi possono riguardare anche fasce di età attualmente più tradizionalmente coinvolte (over 50).
Due esempi concreti mostrano il potenziale degli hackathon: lo Sprintaly Hackathon, focalizzato su progetti digitali a impatto sociale e metodologie innovative (design sprint, lean), ha affrontato temi come la dispersione scolastica coinvolgendo giovani in ambienti creativi; il City Hackathon, invece, ha promosso la rigenerazione del Quartiere San Gennaro nel campus dell’Università della Calabria, stimolando idee per trasformarlo in uno spazio di condivisione e partecipazione.
Le Comunità di Eredità sono forme di organizzazione della comunità locale dedicate alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e al rafforzamento del senso di appartenenza delle comunità stesse (Consiglio d’Europa, 2005). Esse emergono spesso come evoluzione di gruppi informali e reti patrimoniali che si riconoscono nelle tradizioni, nei saperi locali e nelle ritualità di un territorio. Sono spesso impegnate in iniziative ed eventi legati alla valorizzazione di prodotti tipici e eccellenze di un territorio e in attività volte a rivitalizzare antiche tradizioni anche in un’ottica di turismo. Le reti patrimoniali che hanno dato avvio a processi di creazione di Comunità di Eredità hanno dimostrato potenzialità che potrebbero trarre vantaggio dal completamento e formalizzazione di quanto attivo come gruppi informali.
L’Azione intende promuovere la costituzione del Registro delle Comunità di Eredità del Casentino, secondo i principi e le indicazioni del “Patto per la salvaguardia dei patrimoni viventi - le Comunità di Eredità del Casentino”.
In Casentino, un esempio che si avvicina all’idea di Comunità di Eredità è rappresentato dalle sagre del circuito di FestaSaggia. L’Ecomuseo del Casentino recentemente ha avviato il percorso per la costituzione di una comunità patrimoniale dedicata ai mulini ad acqua.
La Regione Sicilia ha istituito il Registro delle Eredità Immateriali per l’identificazione e registrazione delle proprie espressioni culturali, contribuendo, così, alla loro salvaguardia. Particolare attenzione è rivolta alle eredità a rischio di scomparsa o di alterazione, promuovendone una fruizione consapevole e sostenibile grazie al Programma Regionale delle Eredità Immateriali.
L’Azione può essere implementata dalle stesse Comunità di Eredità che l'avvieranno, con il supporto di Unione dei Comuni, Ecomuseo del Casentino, istituzioni culturali e scolastiche, Pro Loco, associazioni, cooperative e reti territoriali.
Ultimo aggiornamento
07.11.2025