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S2_T2.1 Valorizzazione del capitale sociale rappresentato dai soggetti del Terzo Settore in ambito educativo e culturale per rigenerazione del paesaggio culturale

Il Casentino esprime una grande ricchezza in termini di capitale sociale, dimostrato dalla pluralità di forme organizzative e dal ricco tessuto di soggetti del Terzo settore presenti, che offrono, di fatto, occasioni di socializzazione, di impegno e di accesso al patrimonio culturale locale, contribuendo complessivamente al benessere della comunità locale. In questo senso, si rende necessario il riconoscimento e il potenziamento del ruolo che i soggetti del Terzo Settore possono svolgere per la valorizzazione del paesaggio culturale. Il coinvolgimento di cooperative, associazioni e gruppi informali si rivela cruciale per la rigenerazione del paesaggio culturale, poiché finalizza l’impegno dei cittadini in attività di promozione culturale e salvaguardia del patrimonio complessivo che il Casentino esprime con positive ricadute in termini di accessibilità, fruibilità e attrattività del territorio.

Attraverso la Ricerca REACT è stato possibile rilevare l’importanza del ruolo che rivestono i cittadini, di diverse fasce di età, che decidono di mettere a disposizione della propria comunità le proprie competenze, maturate attraverso esperienze di vita e lavoro. Al mondo del Terzo Settore sono legate una molteplicità di iniziative che, tuttavia, in assenza di una strategia di valorizzazione e di coordinamento, appaiono frammentate e con debole impatto sullo sviluppo del territorio. Questo determina una limitata valorizzazione del tessuto associativo come opportunità per lo sviluppo territoriale e una modesta considerazione della funzione educativa che esso potrebbe esprimere.

La Strategia si propone di aumentare la consapevolezza nei decisori politici e nella popolazione locale, con particolare riferimento alle giovani generazioni, del ruolo che il tessuto associativo può svolgere per garantire l’accessibilità e la fruibilità al patrimonio, la sua salvaguardia e la sua funzione per la rigenerazione socioeconomica del paesaggio culturale secondo criteri di sostenibilità.

Processi di empowerment del tessuto associativo diventano fondamentali, inoltre, per assicurare la capacità stessa del territorio di fornire risposte e servizi a una pluralità di bisogni a cui gli enti locali da soli non potrebbero dare risposte in termini di servizi culturali e ricreativi, di socializzazione, di inclusione.

 

Un esempio interessante a livello nazionale è Il progetto “Community Living Lab Regalbuto: verso nuove catene del valore” è realizzato dal Comune di Regalbuto, in collaborazione con il Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, la Pro Loco di Regalbuto e il GEV (Gruppo Educatori Volontari) - ODV ETS. Con questo progetto si intende attivare un community living lab, ovvero un luogo di lavoro e ricerca di comunità, al fine di favorire lo scambio intergenerazionale di conoscenze e competenze, valorizzando sia le tradizioni che le innovazioni possibili nel campo dell’agricoltura e dell’artigianato (ma non solo), per riscoprire antiche produzioni e mestieri e valorizzare i talenti che possono consentire oggi nuovi cicli dell’economia locale1.

 

Tra i sottoscrittori del Patto Educativo Territoriale del Casentino si trovano molte delle associazioni che caratterizzano il territorio. In tal senso il Patto può rappresentare un laboratorio di attivazione e mobilitazione del tessuto sociale organizzato, di sviluppo di competenze di programmazione di progettazione condivisa, aumentando la consapevolezza del proprio ruolo.

Tra i rischi da considerare è la discontinuità nell’impegno dei sottoscrittori che può compromettere la stabilità del processo e ridurre l’efficacia delle Azioni. Il limitato coinvolgimento delle giovani generazioni può rappresentare un ulteriore elemento critico ai fini della sostenibilità e della possibilità di innovazione nel tempo. Il rischio di una loro partecipazione limitata può essere superato attraverso la creazione di spazi di dialogo e progettazione attiva, che permettano ai giovani di contribuire in maniera concreta ai processi decisionali e consultivi.

Questa Strategia è sinergica alla S5_T2.1 (Promozione di reti tra organizzazioni comunitarie e con soggetti di altra natura che svolgono attività ad impatto rigenerativo sul territorio) rivolta, in modo specifico, allo sviluppo di modelli collaborativi tra mondo associativo e realtà imprenditoriali.

Per la realizzazione della Strategia e delle sue Azioni si ipotizza il coinvolgimento dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino come soggetto promotore e attuatore, insieme all’Assemblea del Patto, ai Gruppi di lavoro, al CRED, ai Comuni, agli Istituti Comprensivi.

Alla Strategia S2_T2.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

P1. Conoscenza

P2. Recupero

P3. Salvaguardia

P4. Valorizzazione

P5. Governance

P6. Coesione sociale

P7. Dotazione di servizi

P8. Gestione.

Ultimo aggiornamento

08.07.2025

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