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T1.2 I PAESAGGI CULTURALI delle AREE INTERNE nella ricerca REACT-CASENTINO

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un rinnovato dibattito sul tema dei paesaggi culturali come motore di sviluppo per le aree interne. La ricerca REACT affronta il tema nella sua dimensione materiale e immateriale mettendo in evidenza come i processi di trasformazione dei paesaggi culturali costituiscono pratiche virtuose di crescita dei territori soprattutto in contesti svantaggiati.

Il report D1.2 affronta l’argomento ripercorrendo la storia dalla nascita del concetto di paesaggio culturale attraverso le tappe più significative della sua evoluzione, le principali definizioni e punti di vista, le Carte e le Convenzioni.

Il dibattito disciplinare, ormai consolidato, tende oggi a confermare l’idea di un approccio alla tutela e cura del paesaggio attraverso una rilettura e riconfigurazione del sistema di relazioni, in evoluzione continua, tra componenti naturali e antropiche. Tale approccio, partendo dal presupposto che una separazione netta tra le suddette componenti sia un artificio, trova un collegamento sia nella definizione di paesaggio culturale, introdotta dall’UNESCO nel 19921, sia, con maggior forza, nella Convenzione Europea del Paesaggio2 del 2000.

È infatti opportuno sottolineare come, per la ricerca REACT, il concetto di paesaggio culturale sia fortemente connesso alla dimensione olistica riconosciuta al paesaggio dalla Convenzione Europea del Paesaggio. Inoltre, in linea con la Convenzione di Faro del 2005, la ricerca intende enfatizzare con l'aggettivo "culturale", la dimensione umana e comunitaria e la sua centralità nella costruzione e cura del paesaggio in un tentativo di superamento della dicotomia patrimonio tangibile/intangibile.

Pertanto, il paesaggio culturale è usato dalla ricerca come termine ombrello che consente di superare l’incerto confine tra patrimonio materiale e immateriale e abbracciare differenti e complementari punti di vista.

In questa cornice, risulta centrale per la ricerca REACT ripartire dalle aree interne e marginali al fine di superarne le dinamiche di svuotamento e riconsiderarle aree di sperimentazione per azioni di valorizzazione dei paesaggi culturali. La premessa è la consapevolezza che i processi di rigenerazione dei borghi e dei territori rurali delle aree interne non possono basarsi unicamente sugli investimenti pubblici, pur essenziali. La vera sfida consiste nell’integrare gli investimenti con appropriati modelli organizzativi di partecipazione degli abitanti.

Le quattro aree problema della ricerca REACT (Patrimonio agro-alimentare e forestale e Artigianato locale, Tradizioni e Pratiche Sociali, Paesaggio e Territorio, Insediamenti e Edifici) consentono di comprendere lo stato dell’arte dei paesaggi culturali, declinarlo nelle aree interne in termini di criticità, prospettive di sviluppo e risorse disponibili e rileggerlo con la lente delle strategie precisate nella ricerca.

La ricerca REACT mette in campo le competenze multidisciplinari del gruppo di lavoro al fine di rispondere ai fenomeni di abbandono delle aree interne mediante la promozione di processi virtuosi, azioni e strategie di valorizzazione del patrimonio paesaggistico.

Le aree interne sono oggi una questione nazionale. Oltre al tema del potenziale di sviluppo di cui dispongono hanno un rilievo nazionale anche per i costi sociali.

L’instabilità idro-geologica, la perdita di biodiversità, la perdita dei valori paesaggistici, l’alterazione degli equilibri ecosistemici, il depauperamento della cultura locale, la dispersione della conoscenza pratica, l’accessibilità ai beni e servizi come la connettività digitale sono solo alcuni esempi dei costi sociali che si associano alle modalità attuali di uso dei paesaggi culturali delle aree interne, fattori che si ripercuotono inevitabilmente sull’intero funzionamento del Paese.

La ricerca REACT, focalizzando l’attenzione sui paesaggi culturali delle aree interne, rende immediatamente evidente quanto sia importante il loro contributo nello sviluppo economico nazionale.


1 «Cultural landscapes inscribed on the World Heritage List are cultural properties and represent the “combined works of nature and of man” designated in Article 1 of the Convention. They are illustrative of the evolution of human society and settlement over time, under the influence of the physical constraints and/or opportunities presented by their natural environment and of successive social, economic and cultural forces, both external and internal. […] The term “cultural landscape” embraces a diversity of manifestations of the interaction between humankind and the natural environment. Cultural landscapes often reflect specific techniques of sustainable land use, considering the characteristics and limits of the natural environment they are established in, and may reflect a specific spiritual relationship to nature» (UNESCO 1992) .

2 «Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni» (Convenzione Europea del Paesaggio 2000).

Ultimo aggiornamento

14.07.2023

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