Il Casentino è caratterizzato da un tessuto produttivo con una forte vocazione artigianale legata alla lavorazione della lana, del legno e del ferro, alle pratiche agricole e forestali e alle produzioni agro-alimentari tipiche.
Questi saperi tradizionali, come le abilità manuali e le conoscenze tecniche tramandate attraverso le botteghe e le produzioni artigianali, rappresentano una risorsa preziosa che rischia di perdersi a causa dell’invecchiamento della popolazione e della mancanza di ricambio generazionale. Oltre a ciò, la piccola dimensione delle aziende comporta una loro gestione di tipo prevalentemente familiare che, solitamente, non rende economicamente sostenibile, anche laddove fosse possibile reperirla, l’assunzione di manodopera esterna.
Le più recenti analisi sullo sviluppo territoriale della Regione Toscana evidenziano come il ricambio generazionale e l’introduzione di tecnologie innovative, rappresentino una leva fondamentale per mantenere vive queste produzioni, dando un contributo al contrasto allo spopolamento e alla sostenibilità economica1.
La Strategia risponde alle criticità (confermate nel corso della fase di analisi della ricerca REACT) che minacciano la sopravvivenza stessa di alcune filiere produttive locali e si propone di rafforzare i percorsi educativi e la loro connessione con le imprese del territorio al fine di rilanciare e attualizzare i saperi tradizionali del Casentino.
La Strategia si ispira a modelli di successo nazionali, come la Scuola “Emilio Sereni” e la Summer School di Arti Performative e Community Care3, e a recenti esperienze formative, come il Seminario Tematico Interdisciplinare REACT4, che hanno dimostrato il positivo contributo che percorsi formativi innovativi possono offrire alla rigenerazione e alla valorizzazione del paesaggio culturale e alla creazione di nuove figure professionali capaci di favorire lo sviluppo territoriale5.
La Strategia, più in particolare, intende istituire un meta-sistema educativo capace di integrare saperi tradizionali locali, nuove forme della creatività e tecnologie contemporanee. Affronta, inoltre, la carenza di professionalità specializzate in settori chiave come l’ambito agro-zootecnico e forestale che può causare difficoltà nella gestione aziendale con forti ripercussioni sul territorio.
Obiettivo prioritario è creare professionalità capaci di leggere e gestire il territorio casentinese come un ecosistema formativo inclusivo creando competenze professionali ibride grazie al contributo di artigiani digitali, designer, artisti, esperti di agricoltura sostenibile, ricercatori del restauro, operatori del turismo esperienziale e culturale, ecc.
La Strategia mira a creare un ponte tra tradizione e innovazione, coinvolgendo gli abitanti della Valle, in particolare i giovani, in percorsi formativi che rafforzino l’identità territoriale e diventino un catalizzatore di sviluppo locale integrando tecnologie sostenibili e nuove forme di creatività nei processi produttivi e artigianali tradizionali, sviluppando competenze imprenditoriali green tra i partecipanti e creando connessioni tra paesaggio culturale e nuove forme di economia circolare.
La Strategia non solo aspira allo sviluppo di competenze tecniche e imprenditoriali, ma anche a promuovere l’innovazione sociale e la partecipazione attiva della comunità trasformando i partecipanti da semplici destinatari a soggetti attivi e autonomi, capaci di gestire processi di trasformazione sociale ed economica nei loro contesti di vita e di lavoro.
Facendo leva sulle specifiche vocazioni produttive del Casentino, la Strategia si propone di rafforzare il sistema formativo territoriale mediante Azioni di orientamento e collegamento tra scuola e imprese locali per offrire orientamento professionale mirato, aiutando gli studenti a comprendere meglio le vocazioni del territorio e le opportunità lavorative che offre.
La Strategia potrebbe favorire il potenziamento delle opportunità offerte dai Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), tirocini e apprendistati formativi, anche all’estero, per fornire esperienze pratiche e competenze specifiche, promuovendo anche la formazione continua per gli operatori dei settori interessati, garantendo che le competenze siano sempre aggiornate e rilevanti.
Le principali sfide da affrontare riguardano il finanziamento delle iniziative e l’engagement degli adulti nell’adozione di nuove tecnologie e di nuove prassi. Soprattutto nelle aree a rischio spopolamento, reperire risorse adeguate in grado di garantire continuità ai percorsi formativi risulta complesso.
Per superare queste sfide, si prevede la creazione di partenariati pubblico-privato, la partecipazione a bandi (europei, nazionali e regionali) e l’implementazione di un sistema di mentoring strutturato tra artigiani esperti e giovani partecipanti. Un ulteriore ostacolo può emergere dalla scarsità di servizi e infrastrutture, che può ridurre l’attrattività per docenti, tutor e formatori provenienti da contesti urbani.
La Strategia può trovare concretezza attraverso la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, provider di alta formazione, istituti di design, scuole e botteghe artigiane locali, aziende locali e con le associazioni di categoria sia nell’ambito dell’artigianato tradizionale che nel settore agro-zootecnico e forestale.
Ultimo aggiornamento
09.07.2025