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S1_T3.1 Creazione della Rete degli itinerari culturali del Casentino

Il Casentino è stato storicamente un importante crocevia di persone e di merci, una terra di passaggio solcata da rotte locali, nazionali e internazionali.

Tali vicende sono testimoniate da un ricco insieme di itinerari culturali dedicati a vocazioni e temi diversificati e, non di rado, fortemente radicati nel territorio.

Alcuni itinerari hanno un’origine molto antica. Si pensi ai cammini religiosi (ad es., la Via di Francesco, la Via Romea Germanica e la Strada delle Pievi) o alle vie della civiltà contadina, come il reticolo delle Vie della Transumanza.

Altri itinerari sono stati immaginati in tempi recenti spesso con l’obiettivo di mettere in collegamento, in termini simbolici, emergenze culturali di varia natura. Si pensi agli itinerari legati alla vita e all’eredità culturale di personaggi importanti (ad es., le Vie di Dante), gastronomici (ad es., Strada dei Sapori del Casentino), artistici (ad es., percorsi nei pressi della Pieve di Romena o del borgo di Sarna1) e a quelli che collegano luoghi della memoria (ad es., Battaglia di Campaldino, Strage di Vallucciole, ecc.) o luoghi della cultura materiale (ad es., la Via del Contrabbando del tabacco e della polvere da sparo nel territorio di Chitignano). Altri importanti itinerari sono di origine più recente e legati alla valorizzazione delle risorse naturali del territorio quali, ad esempio, i Sentieri Natura, il Sentiero delle Foreste Sacre o l’Alta Via dei Parchi, quali esperienze realizzate nell’ambito del territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna2.

Nel loro complesso, gli itinerari culturali del Casentino possono avere un ruolo importante nella promozione del territorio e delle sue risorse, materiali e immateriali.

Dall’analisi dello stato dell’arte è emerso che, purtroppo, in Casentino, ad eccezione del territorio interno al Parco Nazionale, tali itinerari sono spesso scollegati gli uni dagli altri, non danno luogo ad un sistema integrato; sembra mancare una visione complessiva e una strategia condivisa in grado di restituire i valori che essi esprimono così come di valorizzare le opportunità che, nel loro complesso, essi rappresentano per la Valle.

Al fine di contrastare la frammentazione e lo scarso coordinamento dei centri decisionali e di preservare e valorizzare il patrimonio culturale associato a tali percorsi tematici, la Strategia propone la costruzione della Rete degli itinerari culturali del Casentino. Non si tratta solo di mettere a sistema una realtà oggi disorganica, ma anche di ricostruire i tracciati con cura filologica identificando con precisione nodi e tratti di ogni itinerario, di prevedere, dove necessario, varianti ai tracciati storici alla luce delle trasformazioni territoriali, di completare il mosaico degli itinerari culturali nelle parti mancanti, di disegnare nuovi tratti per collegare i singoli percorsi tematici tra di loro e con le emergenze culturali (storiche, naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche, archeologiche, ecc.) ad essi contigue. Si pensi, ad esempio, al Lago degli Idoli o al Molin di Bucchio per la Via di Francesco (S2_T3.1 “Recupero e valorizzazione degli itinerari culturali del Casentino”).

La Strategia, in ogni fase della sua implementazione, necessita del coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder attraverso l’organizzazione di iniziative che permettano agli abitanti e ai turisti di esprimere i loro contributi e idee, promuovendo, così, un senso di appartenenza e responsabilità verso il patrimonio culturale della Valle. È fondamentale garantire che lo sviluppo della Rete degli itinerari rifletta le esigenze e i valori delle comunità locali, assicurando che le loro opinioni e preferenze siano incorporate nel progetto, così da creare un sistema che risponda davvero alle aspettative e alle necessità di chi vive e lavora nel territorio. La partecipazione attiva di abitanti e visitatori, non solo consente di legittimare il processo, ma aumenta anche la sostenibilità delle iniziative nel tempo, trasformando la Rete in un patrimonio realmente condiviso.

Al fine di garantire il successo di questa Strategia è necessario mettere in atto adeguate misure per controllare le conflittualità che potrebbero emergere per effetto dei diversi ruoli ricoperti dagli attori coinvolti e dalle distinte priorità che essi potrebbero esprimere/rappresentare.

Il soggetto promotore di questa Strategia potrebbe identificarsi nella Regione Toscana, nell’Unione dei Comuni Montani del Casentino in collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna o negli enti e associazioni gestori degli itinerari. I soggetti attuatori della Strategia saranno individuati sulla base delle peculiarità delle singole Azioni.

Alla Strategia S1_T3.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

P1. Conoscenza

P2. Recupero

P3. Salvaguardia

P4. Valorizzazione

P5. Governance

P6. Coesione sociale

P7. Dotazione di servizi

P8. Gestione.

Ultimo aggiornamento

09.07.2025

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