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S5_T3.1 Potenziamento delle forme di turismo lento e di prossimità lungo gli itinerari culturali del Casentino

Camminare nella natura, spostarsi lentamente stimolando i meccanismi sensoriali (vista, udito, olfatto, percezione plantare, propriocezione, ecc.) favorisce la scoperta, la lettura, la comprensione e l’introiezione dei valori (estetici, simbolici, geografici, culturali, spirituali, ecc.) espressi dal paesaggio e può rappresentare una preziosa fonte di informazioni e suggestioni per immaginare processi di recupero e valorizzazione degli itinerari culturali.

Il turismo lento si basa sull’esplorazione immersiva del territorio e offre l’opportunità per aprirsi alla riflessione, di connettersi profondamente con le qualità del territorio in maniera più autentica e rispettosa. Il turismo di prossimità rappresenta una forma di viaggio che privilegia destinazioni vicine, raggiungibili in poco tempo, e incoraggia i visitatori a scoprire e vivere il territorio circostante in maniera più consapevole.

La conformazione territoriale, la limitata distanza da Firenze e da Arezzo e la ricchezza del patrimonio culturale e forestale, potrebbero rendere il Casentino una destinazione di riferimento per il turismo lento e di prossimità.

Purtroppo, le opportunità per esplorare il territorio a piedi, in bicicletta o a cavallo non sono ancora sufficientemente valorizzate. I sentieri necessitano di interventi volti a migliorare la loro accessibilità, manutenzione e dotazione di attrezzature; inoltre, non sono integrati alle linee ferroviaria e di bus esistenti, che potrebbero, invece, svolgere un ruolo strategico nella costruzione di un sistema di mobilità intermodale di Valle. 

La Strategia proposta mira a trasformare questa condizione, integrando e valorizzando gli itinerari culturali esistenti attraverso una serie di interventi mirati e realizzando nuove infrastrutture.

Parallelamente, sarà fondamentale promuovere questi percorsi attraverso campagne di marketing mirate che integrino strumenti digitali e i social media per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato e attrarre visitatori interessati a queste forme di conoscenza del territorio.

Un altro aspetto chiave della Strategia è il coinvolgimento della comunità locale. Coinvolgere i casentinesi garantirà una distribuzione più equilibrata dei benefici sul territorio e contribuirà a far sì che le esperienze offerte siano più coerenti con la storia, le qualità e le vocazioni territoriali. La comunità locale potrebbe svolgere, inoltre, un ruolo fondamentale nel garantire che le pratiche di turismo siano sostenibili e rispettose dell’ambiente.

Ci sono diversi rischi associati all’implementazione di questa Strategia. Un aumento dei visitatori potrebbe portare a un sovraffollamento in alcune aree, con possibile danneggiamento degli ecosistemi e compromissione della qualità dell’esperienza turistica. Per affrontare questo rischio, sarà necessario monitorare i flussi turistici, adottare misure per distribuire i visitatori in modo equilibrato su diversi percorsi e periodi dell’anno e promuovere comportamenti rispettosi dell’ambiente e delle tradizioni locali attraverso specifiche campagne di informazione rivolte ai fruitori degli itinerari culturali.

Altri ostacoli potrebbero riguardare la disponibilità di adeguate risorse per la realizzazione degli interventi e la manutenzione nel tempo e la difficoltà di coinvolgere soggetti diversi.

I soggetti promotori di questa Strategia potrebbero essere: Ferrovie dello Stato, Regione Toscana, Autolinee Toscane o l’Unione dei Comuni (Ambito turistico). I soggetti attuatori della Strategia saranno individuati sulla base delle peculiarità delle singole Azioni.

Alla Strategia S5_T3.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

 

 

Azioni relative alla Strategia S5_T3.1

 

A1_S5_T3.1 Costruzione di un sistema di trasporto intermodale di Valle

L’Azione si propone di migliorare l’accessibilità e la fruibilità del territorio casentinese attraverso forme di mobilità lenta al fine di favorire modalità di esplorazione e conoscenza del territorio più sostenibili ed ecologiche incentivando forme di turismo che valorizzino la lentezza come elemento distintivo dell’esperienza di viaggio e facilitino un’interazione immersiva tra i visitatori e il territorio.

L’obiettivo è sviluppare un sistema integrato che metta in relazione i diversi itinerari culturali con una rete di trasporti, servizi logistici e strumenti informativi di supporto. In questo quadro, treni e autobus costituiscono elementi strategici per la realizzazione di un modello di mobilità intermodale sostenibile. Integrati con sentieri escursionistici e ciclovie, possono incentivare una modalità di scoperta attenta e rispettosa del territorio, già sperimentata con successo in diversi contesti nazionali ed europei.

 

Si pensi, solo per fare un esempio, al progetto “Treno-Bici-Bus delle Dolomiti”, inaugurato il 1° luglio del 2023. Si tratta di un itinerario intermodale che combina treno, autobus attrezzati e ciclovie, offrendo un’esperienza turistica immersiva nel cuore delle Dolomiti. Il primo tratto è in treno (dalla stazione di Venezia Santa Lucia alla stazione di Calalzo di Cadore, in provincia di Belluno). Poi, mediante un bus con carrello portabiciclette, si giunge a Cortina d’Ampezzo. Mediante la ciclabile delle Dolomiti si discende in bici fino a Calalzo, dove il treno riporta i cicloturisti a Venezia. L’esperienza, attiva durante il periodo estivo, dura circa dodici ore e consente di coniugare mobilità dolce, fruizione e valorizzazione del patrimonio paesaggistico in un formato accessibile anche ai non esperti.

 

L’Azione prevede di integrare i nodi strategici della mobilità lenta all’interno di un sistema intermodale, facilitando la connessione tra diversi tipi di trasporto. Questo implica la creazione di hub intermodali: punti strategici in cui i visitatori possano facilmente passare da una modalità di trasporto all’altra, ad esempio combinando viaggi in treno, autobus, biciclette o percorsi a piedi. Questi hub serviranno non solo a migliorare gli spostamenti all’interno del territorio casentinese, ma anche a rafforzare i collegamenti con l’esterno, rendendo la Valle più facilmente raggiungibile da chi arriva dalle città o dalle regioni limitrofe.

 

In Italia esistono diversi esempi interessanti di sentieri integrati alla rete ferroviaria, come quelli mappati dall’Atlante della Mobilità Dolce in Italia. Questo progetto è stato realizzato da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) e dalle ventinove associazioni che compongono l’Alleanza per la Mobilità Dolce (AMODO) per promuovere la mobilità lenta e incentivare il turismo sostenibile. Nell’applicativo digitale e interattivo sviluppato dall’iniziativa, è possibile osservare la proficua relazione tra stazioni ferroviarie, cammini, ciclovie, sentieri e greenway con il patrimonio storico, artistico, naturalistico e paesaggistico del territorio nazionale, evidenziando il contributo di questa rete alla mobilità dolce e alla connessione con parchi, borghi, beni storici e ambienti naturali e ferrovie.

 

I soggetti che potrebbero attuare questa Azione sono associazioni culturali, progettisti, altri professionisti ed esperti (ingegneri dei trasporti, esperti di mobilità sostenibile, esperti in accessibilità), aziende di trasporto pubblico e mobilità sostenibile, enti di ricerca e università, associazioni di cicloturismo e trekking, imprese e cooperative di comunità, eventualmente supportati e coordinati dall’Unione dei Comuni, dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.

A2_S5_T3.1  Campagne di promozione e marketing per il turismo lento

L’intento di questa Azione è la promozione del turismo lento attraverso l’uso di strumenti digitali. Essa si propone di utilizzare piattaforme di viaggio, social media e influencer marketing per attrarre turisti interessati a esperienze immersive e sostenibili nel paesaggio del Casentino, puntando su narrazioni che valorizzino la sua bellezza e la sua storia.

Le campagne di promozione e marketing per il turismo lento nel Casentino non dovrebbero tendere solo ad incrementare il numero di visitatori, ma dovrebbero anche mirare a costruire un’immagine del territorio che ne valorizzi la sostenibilità, l’autenticità e la capacità di offrire esperienze immersive e rispettose del paesaggio culturale con un approccio integrato, che combini strumenti digitali, narrazioni identitarie e il coinvolgimento attivo della comunità locale.

 

Un esempio virtuoso che può ispirare questa Azione è rappresentato dalla “Via degli Dei”, un percorso escursionistico lungo circa 130 km che collega Bologna a Firenze attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano. Il suo successo si basa su tre elementi chiave: (1) la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, (2) la presenza di servizi adeguati (come strutture ricettive, collegamenti e segnaletica), e (3) una forte identità narrativa, capace di rendere il percorso riconoscibile e attrattivo. Nato negli anni Ottanta del secolo scorso da un gruppo di appassionati, il cammino si è evoluto in itinerario turistico strutturato, anche grazie al ruolo dell’Ufficio Turistico di Sasso Marconi, che ne ha curato promozione e marketing.

 

L’attuazione di questa Azione potrebbe essere affidata a: associazioni culturali locali, esperti in comunicazione e marketing digitale, grafici e designer, sviluppatori web e piattaforme digitali di viaggio, operatori turistici e strutture ricettive locali, eventualmente supportati e coordinati dall’Unione dei Comuni (Ambito turistico), dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.

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Ultimo aggiornamento

07.11.2025

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