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S4_T3.1 Sviluppo del turismo religioso connesso ai cammini

Il Casentino è una terra intrisa di spiritualità, dove il turismo religioso può trovare un fertile terreno di sviluppo. I cammini che attraversano questa Valle, come la Via di Francesco e la Via Romea Germanica, offrono ai visitatori un’esperienza di profonda connessione con la natura e con la storia, rendendoli luoghi ideali per chi cerca spazi quieti e momenti di riflessione e introspezione. Il turismo legato ai cammini, e in particolare a quelli religiosi o devozionali, rappresenta un settore in crescita e una significativa opportunità di sviluppo socioculturale, turistico ed economico dei territori attraversati (Ministero del Turismo, 2023).

Attualmente, questi cammini attirano un numero crescente di pellegrini e turisti, ma il loro valore non è ancora pienamente riconosciuto e messo a frutto anche perché la loro promozione è spesso frammentata e manca una strategia unitaria che possa realmente valorizzarli. I tratti di alcuni cammini sono in stato di degrado, la segnaletica è insufficiente e le strutture di supporto per i viaggiatori carenti. Questo quadro evidenzia l’urgente necessità di un approccio più coordinato e integrato per soddisfare le richieste del turismo religioso e, così, creare valore socioeconomico per il territorio.

Parallelamente al recupero e valorizzazione dei sentieri, la realizzazione di nuove strutture di accoglienza, come rifugi e punti di ristoro, contribuirà a rendere più agevole e piacevole il percorso per i pellegrini, incluse le persone disabili o con limitazioni funzionali (S2_T4.3 “Riutilizzo delle piccole costruzioni rurali abbandonate lungo gli itinerari culturali del Casentino come microstrutture di ospitalità” e S3_T4.3 “Riconversione di edifici pubblici abbandonati in prossimità degli itinerari culturali del Casentino in strutture ricettive”). Inoltre, l’organizzazione di eventi e celebrazioni religiose lungo i percorsi potrebbe attirare nuovi visitatori e rafforzare ulteriormente la dimensione spirituale del territorio.

Un altro aspetto cruciale è la promozione dei cammini religiosi, che dovrà avvenire attraverso canali e strumenti digitali e tradizionali, con un’attenzione particolare ai mercati internazionali.

Naturalmente, ci sono anche rischi da considerare. Un aumento eccessivo dei flussi turistici potrebbe mettere a rischio la sostenibilità ambientale e la quiete che qualifica questi percorsi. Per questo, sarà essenziale regolare gli accessi e gestire i flussi turistici in modo accorto, favorendo una distribuzione equilibrata lungo tutto l’arco dell’anno. Allo stesso tempo, l’impatto ambientale dovrà essere monitorato per garantire che l’incremento delle presenze non produca danni agli ecosistemi.

Anche la comunità locale dovrà avere un ruolo centrale in questa Strategia. Il coinvolgimento attivo degli abitanti nella gestione e promozione dei cammini sarà fondamentale per evitare possibili tensioni e garantire che i benefici economici derivanti dal turismo religioso siano equamente distribuiti. Infine, per superare la frammentazione delle iniziative promozionali, sarà importante la sensibilizzazione degli attori coinvolti al fine di creare un Tavolo di lavoro permanente che garantisca un approccio coordinato, unificato e duraturo.

Questa Strategia potrebbe avere quali soggetti promotori la Regione Toscana, le Diocesi di Arezzo e di Fiesole, l’Unione dei Comuni (in particolare, l’Ecomuseo) o le associazioni culturali locali. I soggetti attuatori della Strategia saranno individuati sulla base delle peculiarità delle singole Azioni.

Alla Strategia S4_T3.1 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

 

 

Azioni relative alla Strategia S4_T3.1

 

A1_S4_T3.1  Sensibilizzazione degli enti ecclesiastici ad attuare iniziative di coordinamento

Il turismo religioso presenta opportunità e sfide che richiedono una riflessione comune e un pieno coinvolgimento delle istituzioni religiose chiamate a svolgere un ruolo centrale per la conoscenza e la comunicazione dei valori espressi dai cammini devozionali e dalle loro mete.

L’Azione mira ad attivare un percorso di consapevolezza e dialogo, volto a promuovere una partecipazione più attiva e coordinata nella valorizzazione del patrimonio spirituale e culturale legato agli itinerari religiosi. Parrocchie, monasteri, santuari, associazioni, movimenti ecclesiali e comunità spirituali situati lungo o nei pressi dei percorsi andranno coinvolti per far emergere una visione condivisa e una convergenza di intenti (S3_T4.3 “Riconversione di edifici pubblici abbandonati in prossimità degli itinerari culturali del Casentino in strutture ricettive”).

Il processo di sensibilizzazione, da coordinare con le Diocesi di Arezzo e Fiesole, si concentrerà sulla costruzione di una narrazione condivisa del significato spirituale e culturale di questi luoghi, capace di trasmettere con efficacia ai pellegrini e ai visitatori il valore profondo dell’esperienza del cammino.

Attraverso questa Azione si potrà conseguire una maggiore coerenza nella promozione dei percorsi religiosi, valorizzando l’identità del territorio e il suo patrimonio spirituale.

I soggetti attuatori dell’Azione potrebbero essere istituzioni religiose, comunità spirituali, associazioni culturali locali, eventualmente supportati e coordinati dall’Unione dei Comuni (Ambito turistico), dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.

A2_S4_T3.1  Organizzazione e coordinamento degli eventi culturali e religiosi lungo i cammini

L’Azione si concentra sull’organizzazione e il coordinamento di eventi culturali e religiosi lungo i cammini del Casentino, come pellegrinaggi, festival spirituali, concerti di musica sacra e celebrazioni liturgiche. L’obiettivo è mettere in risalto il patrimonio religioso e spirituale della Valle, offrendo opportunità per esperienze significative e coinvolgenti. Questi eventi non solo celebrano e preservano le tradizioni religiose e culturali locali, ma servono anche ad attrarre un pubblico più ampio, sia nazionale che internazionale. In questo modo, si mira a rafforzare l’identità spirituale del Casentino e a incrementare l’attrattività turistica del territorio, facendo leva su eventi che possano richiamare visitatori con motivazioni e interessi spirituali, culturali o esperienziali diversi (A5_S2_T4.2 “Promozione del patrimonio religioso casentinese attraverso l’organizzazione del Festival della Spiritualità”).

L’Azione potrebbe essere attuata da istituzioni religiose, comunità spirituali, associazioni culturali locali, operatori turistici e guide specializzate nel turismo religioso, musicisti e artisti locali, media locali, eventualmente supportati e coordinati dall’Unione dei Comuni (Ambito turistico), dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.

A3_S4_T3.1  Valorizzazione dei cimiteri di campagna

Sin dalle origini, quando elementi naturali venivano usati per commemorare i defunti, i cimiteri hanno sempre avuto uno stretto legame con il paesaggio, diventando punti di grande valore patrimoniale e spirituale (Visentin, 2024).

L’Azione si propone di valorizzare i cimiteri di campagna del Casentino come luoghi di spiritualità e riflessione. Questi piccoli luoghi della memoria, immersi nel paesaggio e spesso adiacenti a pievi romaniche, borghi storici o sentieri rurali, sono espressioni profonde di una spiritualità radicata nella vita delle comunità e nel territorio. Si pensi, solo per fare alcuni esempi, al cimitero di Romena o a quelli di Corezzo, di Chitignano o di Vallucciole, spazi discreti e silenziosi, dove la memoria dialoga con la natura e la quiete del luogo.

Dopo averli censiti e mappati, l’Azione intende integrare questi spazi nei cammini religiosi e culturali della Valle, creando raccordi che li colleghino a luoghi di arte, cultura e natura. L’obiettivo principale è quello di enfatizzare la dimensione spirituale dei cimiteri di campagna, riconoscendoli non solo come luoghi di sepoltura, ma anche come elementi preziosi del paesaggio culturale, capaci di costituire spazi per la meditazione e la memoria.

Infine, l’Azione intende promuovere la consapevolezza e il rispetto, educando i camminanti sul valore storico e spirituale dei cimiteri di campagna e incoraggiando in loro un atteggiamento di attenzione verso questi luoghi.

 

In Catalogna, l’iniziativa “Els últims paisatges” esplora e documenta i cimiteri, mettendoli in relazione con i villaggi e le città circostanti, e analizzando gli elementi che li rendono unici. L’inventario comprende cimiteri in uso, fuori uso e abbandonati, e col tempo coprirà tutta la Catalogna. Il progetto, nato dalla collaborazione tra l’Associazione Coemeterium e l’Observatori del Paisatge de Catalunya, mira a sensibilizzare il pubblico sulla rilevanza culturale e patrimoniale di questi luoghi.

 

L’Azione potrebbe essere attuata da: istituzioni religiose, comunità spirituali, associazioni culturali locali, esperti in comunicazione e grafici, guide turistiche e operatori culturali, eventualmente supportati e coordinati dall’Unione dei Comuni (Ambito turistico), dal GAL Appennino Aretino e dai Comuni del Casentino.

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Ultimo aggiornamento

07.11.2025

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