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S2_T1.2 Educazione al bosco come risorsa da curare e fonte di reddito e miglioramento della sua attrattività

In numerose aree interne italiane, il patrimonio boschivo costituisce la principale risorsa naturale locale, contribuendo in modo significativo alla regolazione climatica e al benessere psico-fisico delle comunità. Un tempo, rappresentava anche una fonte diretta di reddito, testimonianza di un’economia locale strettamente legata alla gestione sostenibile delle foreste.

Nel Rinascimento, i boschi del Casentino erano riconosciuti in tutta la Toscana per essere fonte di legname di pregio da utilizzare per costruzioni monumentali. Già ai tempi del Granducato questa risorsa veniva gestita in maniera accorta, formando i boscaioli locali a una corretta gestione della foresta e valorizzando la biodiversità. In epoca pre-industriale, i prodotti artigianali in legno del Casentino hanno rappresentato per molte famiglie la principale fonte di reddito e fino all’arrivo della concorrenza straniera e dei prodotti industriali, erano fiorenti le piccole imprese del mobile a conduzione familiare.

Oggi emerge, invece, la difficoltà dei casentinesi, in particolare dei giovani, di ‘leggere’ il paesaggio boschivo come frutto delle attività antropiche che si sono susseguite nel corso dei secoli. Questo fenomeno è accompagnato dalla perdita di competenze sempre più sofferta da molte imprese forestali locali per una gestione economica e ambientale sostenibile dei processi di filiera. In questo senso, rafforzare la consapevolezza della comunità locale riguardo a benefici e opportunità derivanti dalla valorizzazione della risorsa materiale principale della Valle può essere decisivo per riattivare il patrimonio culturale intangibile volto alla realizzazione di attività d’impresa e di professionalità innovative rispetto al passato e in linea con i recenti sviluppi europei nel settore del legno, della produzione di crediti di carbonio e dell’ecoturismo consapevole ed esperienziale.

Per questo motivo, questa Strategia propone di favorire la condivisione di una visione comune tra imprese, istituzioni e società civile locale per migliorare l’educazione a un corretto utilizzo del bosco e di incrementare opportunità formative place-based – soprattutto orientate ai giovani – per recuperare l’interesse e la passione verso l’impresa forestale e del legno ad alto valore aggiunto, sia nel settore edilizio sia in quello del design.

Il principale rischio nell’attuazione di questa Strategia è che, nei processi di riattivazione dell’interesse e delle competenze verso una gestione attiva del bosco, riaffiorino anche conoscenze e pratiche forestali non sostenibili. Queste potrebbero indurre a considerare il bosco più come una ‘miniera’ da cui estrarre risorse, anziché come una risorsa rinnovabile da tutelare e gestire in modo responsabile. Per favorire il buon esito della Strategia, sarà quindi essenziale avviare sin da subito Azioni di sensibilizzazione sull’importanza di una gestione forestale sostenibile e sul ruolo centrale del patrimonio boschivo, presso tutti gli attori interessati, rafforzando la consapevolezza della straordinaria ricchezza naturalistica del Casentino. Occorre inoltre promuovere il consolidamento di relazioni multistakeholder, formali e informali, per includere le voci di policy-maker, imprese, scuole e società civile casentinese nella creazione di una piattaforma d’innovazione capace di tracciare il cammino verso uno sviluppo economico sostenibile fondato sul distretto produttivo del bosco.

Alla Strategia S2_T1.2 sono sottesi i Principi di rigenerazione REACT indicati in grassetto nell’elenco che segue:

P1. Conoscenza

P2. Recupero

P3. Salvaguardia

P4. Valorizzazione

P5. Governance

P6. Coesione sociale

P7. Dotazioni di servizi

P8. Gestione

 

Azioni relative alla Strategia S2_T1.2

 

A1_S2_T1.2 Un nuovo impegno delle scuole per l’orientamento e la formazione dello studente verso mestieri in ambito forestale

Attualmente, la scuola più vicina per i giovani casentinesi interessati a lavorare nel settore forestale è l’Istituto Professionale Statale “Fanfani-Camaiti” di Pieve Santo Stefano, in Valtiberina. La distanza che la separa da molti paesi della Valle rappresenta un ostacolo concreto per molti ragazzi del territorio, limitando l’accesso a una formazione mirata e qualificata.

Partendo da questa consapevolezza, l’Azione intende promuovere un dialogo tra le imprese forestali e del legno e i dirigenti scolastici delle scuole superiori del Casentino. Il confronto mira a costruire nuovi percorsi formativi che rispondano alle esigenze reali del comparto forestale, valorizzando le risorse del territorio e offrendo ai giovani opportunità concrete di crescita professionale. L’intento è anche quello di formare ‘internamente’ le risorse umane necessarie, rafforzando il legame tra scuola e tessuto produttivo.

Nel quadro delle attività extracurriculari, si propone l’introduzione di insegnamenti specifici che rivitalizzino i saperi tradizionali legati alla cultura materiale casentinese e, al tempo stesso, sviluppino competenze tecniche e artigianali in due ambiti strategici: (1) la gestione forestale sostenibile, basata su un equilibrio tra tutela ambientale e produttività, e (2) la lavorazione del legno, dal legno da opera fino ai manufatti di alto valore aggiunto nel settore dell’edilizia e del design.

 

Come buone pratiche, si segnalano:

  • Il progetto pilota “Una Caravella verso un Mondo Nuovo. Il legno come simbolo di circolarità, transizione, trasformazione”, promosso nel 2023 dal Consorzio Rilegno, tratta, in dieci scuole italiane di diverso ordine e grado, tematiche relative allo sviluppo di ‘competenze verdi’ che aiutino ad agire concretamente per la sostenibilità del territorio, con particolare focus sul legno come materia prima strategica per la sua rinnovabilità e completa riciclabilità.
  • Il workshop “Ecodesign in Action”, organizzato da Cluster Legno Arredo FVG (con la collaborazione dell’Università di Udine e del Politecnico di Milano), si rivolge a 15 studenti delle classi IV e V del Liceo artistico “Giovanni Sello” di Udine e prevede due giornate di attività laboratoriali, design thinking e co-progettazione, con particolare attenzione all’utilizzo di materiali bio-based (in linea con i principi dell’economia circolare) al benessere dell’utente e alla valorizzazione delle risorse locali.
  • La Summer school “Nel Bosco dei Bigonai”- che si svolge dal 2023 a Moggiona, una frazione del Comune di Poppi, nell’ambito delle attività dell’Ecomuseo del Casentino - intende facilitare la conoscenza e il trasferimento di saperi tradizionali connessi alla lavorazione del legno presso le nuove generazioni. L’iniziativa, che coinvolge artigiani locali esperti nella realizzazione dei bigoni (antichi contenitori di legno usati per la raccolta dell’uva) insieme a studenti dell’Università di Firenze, punta alla co-progettazione e alla contaminazione creativa, promuovendo lo scambio intergenerazionale e interdisciplinare e, al tempo stesso, valorizzando il patrimonio artigianale del territorio.

 

I soggetti promotori di questa Azione potrebbero essere le scuole primarie, secondarie e di orientamento professionale locali consapevoli dell’importanza rappresentata dal patrimonio forestale per il territorio casentinese. L’Azione potrebbe essere attuata tramite progetti in collaborazione con imprese forestali e del legno locali o università e enti di ricerca che potrebbero contribuire alla realizzazione di corsi specifici o summer school.

A2_S2_T1.2  Aggiornamento continuo delle competenze forestali in risposta ai nuovi bisogni

Questa Azione mira alla creazione di nuovi corsi di formazione e aggiornamento professionale per migliorare le competenze degli esperti di gestione selvicolturale e di valorizzazione turistica del paesaggio forestale. Il focus dovrebbe riguardare la realizzazione di piani di gestione integrata per la salvaguardia delle caratteristiche qualitative del legname, per l’attivazione di corretti interventi per il carbon farming e per favorire la funzione ricreativa della risorsa bosco.

A questo si associa la conoscenza di riferimenti normativi e misure cogenti condizionanti le attività di gestione selvicolturali come la normativa forestale europea, nazionale, regionale e i piani di gestione attualmente in corso di validità. Questo permetterebbe di aggiornare le competenze degli operatori forestali e delle imprese forestali per favorire il rispetto di criteri di gestione sostenibile come quelli previsti dalle certificazioni FSC e PEFC.

Un maggior stimolo alla partnership pubblico-privata tra Parco Nazionale, Unione dei Comuni ed enti di ricerca operanti sul territorio, da un lato, e imprese forestali, del legname e turistiche, dall’altro, aiuterebbe la trasmissione di buone pratiche in materia di gestione forestale e tecniche innovative ad essa connesse, nonché la valorizzazione del legname e la fruizione turistica del bosco.

 

A tal proposito, il caso dell’Agenzia Forestale Pubblica della Valle del Primiero (Trentino) evidenzia come una coordinazione multistakeholder nella mappatura dei servizi ecosistemici locali associata a quella del patrimonio culturale relativo alla foresta esistente, abbia permesso di facilitare l’individuazione condivisa di bisogni e opportunità da cogliere nella formazione del capitale umano per il futuro del patrimonio forestale locale.

 

I soggetti promotori di questa Azione potrebbero quindi essere identificati in Centri di formazione (come Officine Capodarno) e scuole secondarie locali supportati da Ente Parco Nazionale, Unione dei Comuni, imprese forestali, ecoturistiche e del legno locali, università e enti di ricerca.

A3_S2_T1.2  Promozione di forme di educazione ambientale e di ecoturismo consapevole attraverso un coinvolgimento attivo dei visitatori

Questa Azione è orientata a migliorare le competenze degli operatori sulle potenzialità di boschi del Casentino in chiave turistica, aggiungendo alla consapevolezza del loro valore paesaggistico, storico-culturale ed ecosistemico il racconto della storia del bosco, la valorizzazione delle pratiche silvo-colturali tradizionali e favorendo momenti esperienziali significativi (ad es., gestione dei castagneti da frutto o dei rimboschimenti di conifere) per aiutare a comprendere gli attuali usi del bosco e il suo valore in termini di produzione di servizi ecosistemici.

Questa Azione intende così contribuire a migliorare la consapevolezza dei visitatori che usufruiscono dei servizi ecosistemici attraverso le attività legate al turismo sportivo, alla forest therapy, all’escursionismo, ai cammini spirituali. L’Ente Parco Nazionale, l’Unione dei Comuni e il Reparto Carabinieri Biodiversità potrebbero essere coinvolti attivamente nella promozione di tirocini curriculari, esperienze di volontariato, summer school o pacchetti turistici rivolti a un pubblico interessato a forme di fruizione consapevole del territorio. Queste proposte potrebbero trarre vantaggio dalla collaborazione degli enti pubblici con le imprese private, le scuole, le università e le organizzazioni della società civile presenti sul territorio e disponibili a raccontare la propria esperienza di gestione del bosco e degli altri ecosistemi.

 

Tra le buone pratiche replicabili, ricordiamo il ruolo svolto dalla vicina “Foresta Modello Montagne Fiorentine” per il coordinamento degli attori di Mugello e Val di Bisenzio impegnati nella valorizzazione del bosco anche in chiave turistico-ricreativa, attraverso la realizzazione di iniziative di forest therapy anche su terreni di proprietà privata.

 

L’Azione dovrebbe vedere, come soggetti promotori e attuatori, imprese ecoturistiche o associazioni di scopo locali in partnership strategica con istituzioni come Ente Parco Nazionale e/o Unione dei Comuni. Tra gli altri soggetti coinvolgibili per la loro competenza ed esperienza in gestione forestale ricordiamo il Reparto Carabinieri Biodiversità e le imprese forestali locali operanti nella pianificazione forestale, oltre a esperti agronomi o forestali del territorio.

A4_S2_T1.2 Creazione di un Tavolo di coordinamento permanente per il rafforzamento della partnership tra scuole, agenzie formative, enti forestali e imprese del settore forestale e del legno

La presente Azione è orientata a preparare istituti tecnici e professionali e agenzie formative nel rispondere alle necessità delle imprese forestali e del legno in termini di risorse umane, attraverso la costituzione di un Tavolo di coordinamento permanente che permetta di orientare i percorsi formativi all’utilizzo delle nuove tecnologie. Un Tavolo in cui enti pubblici e privati locali si possano riunire periodicamente per scambiarsi informazioni su bisogni e nuove opportunità legati all’apporto del capitale umano nel settore in termini di know-how pratico e più alto valore aggiunto.

Il principale obiettivo è quello di avvicinare i giovani casentinesi al settore forestale e del legno, mettendo in luce come l’evoluzione tecnologica stia trasformando profondamente le modalità operative, rendendo questo ambito sempre più innovativo, qualificato e aperto a nuove competenze. Per questo motivo è importante che gli enti formativi collaborino con le imprese locali anche nella realizzazione di moduli formativi che possano prevedere una parte pratica “on the job”, che serva come opportunità di presa di coscienza dei cambiamenti introdotti dalle nuove tecniche, dalle nuove attrezzature e dai nuovi macchinari nello svolgimento pratico di queste mansioni.

I soggetti promotori e attuatori dell’Azione dovrebbero essere le Scuole secondarie di II grado del territorio che, insieme alle agenzie formative e del lavoro presenti, potrebbero favorire un rapporto di partnership stabile con imprese forestali e del legno per l’aggiornamento dei programmi educativi in risposta ai bisogni, in termini di competenze, individuati nel settore forestale e di lavorazione del legno. Per l’attuazione di questa Azione potranno essere rilevanti anche i contributi di enti pubblici come Ente Parco Nazionale, Unione dei Comuni, Reparto Carabinieri Forestali, la cui collaborazione potrebbe consentire di allineare gli obiettivi di formazione con quelli di sostenibilità nella gestione forestale attraverso la trasmissione di buone pratiche attualmente poco diffuse in ambito privato.

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Ultimo aggiornamento

21.10.2025

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